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San Pietro di Cantoni di Sepino
La Dea dei canneti fruscianti
Congeries. Depositi votivi







La mostra “La Dea dei canneti fruscianti” figura tra le iniziative previste dal Progetto “Destinazione Matese: tra natura, cultura e tradizioni”, Bando Regione Molise TURISMO è CULTURA 2019.
L’iniziativa scientifica della mostra è dell’Associazione Saipinaz Onlus che, mantenendo inalterato staff e finalità, è diretta filiazione della Cattedra di Topografia e Urbanistica del Mondo Classico dell’Università degli Studi di Perugia che per decenni ha eseguito, su concessione MiBACT, lo scavo di San Pietro di Cantoni di Sepino. 
Coinvolti nell’iniziativa sono il Comune di Sepino, capofila del Progetto, il Segretariato Regionale dei Beni e delle Attività Culturali del Molise, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise, il Polo Museale del Molise, la Sezione campobassana dell’Unione Italiana Ciechi.
La mostra intende presentare i risultati conseguiti sul campo attraverso lo scavo del santuario di San Pietro di Cantoni e, al fine di ricreare un coerente contesto di riferimento e di confronto in ambito cantonale, attraverso la ricognizione del territorio municipale antico di Saepinum.
In particolare, nella circostanza, l’attenzione si è soprattutto rivolta alle forme di accumulo dei materiali all’interno di depositi scavati in fossa. Per lo più a destinazione votiva ovvero anche ricollegabili alla conservazione dello strumentario connesso al rituale ovvero ancora alla memoria tangibile di celebrazioni sacrificali e pasti comuni. 
Questi episodi segnano la progressiva grande fortuna del santuario fra III e II secolo a.C.
Poi, con la tarda età repubblicana e con l’età imperiale, il santuario sembra perdere importanza, come documenta l’evidente rarefazione della frequentazione dell’area, segnalata da una quantità via via più contenuta di materiali.
Quest’ultima riacquista tuttavia, fra V e VI secolo, nuova vigorosa importanza e vitalità attraverso un magniloquente complesso ecclesiale che viene edificato in sovrapposizione ai resti delle strutture templari antiche.
Tutto ciò in mostra è rappresentato attraverso una estesa selezione di materiali e attraverso immagini e ricostruzioni virtuali. Ma anche attraverso un ricco repertorio di forme ceramiche e di oggetti di instrumentum domesticum ottenuto attraverso stampe 3d e riproduzioni, destinato ad esperienze di tattilità per non vedenti.
La mostra è aperta al pubblico dal 20 Dicembre 2019 al 10 Gennaio 2020.