testo di Carolina Pupo “Sotto il cielo in fiamme una vela lontana – nel mio cuore una vela”. (Yamaguchi Seishi, 1901-1994)
Il mare, talvolta una vela, due, il cielo che si liquefa nel mare. Tre immagini fuse in un’unica, direi eterna ma sempre esaltante, visione di una marina, che spinge il pensiero più in là della semplice osservazione di una tavola di acquarello. La vista di una vela fa scaturire nel nostro immaginario il desiderio di staccarsi, anche solo per pochi attimi dalla “costa” del nostro quotidiano, per immergersi nella misteriosa vastità del mare che è la vita. Desiderio di partenza, e dunque di conoscenza, di rinascita. Ma anche desiderio di far ritorno portando a casa i frutti della conoscenza. Questo stato transitorio del mare e l’ansia che ne scaturisce sono fortemente evocate nelle tavole di Sandra che, instancabilmente e quasi insistentemente, propone per lo stesso soggetto infinite variazioni, tante quanto sono le suggestioni che il movimento del tempo atmosferico e cronologico del giorno offre allo sguardo. Come in un haiku alla semplicità dell’immagine - una barca dipinta con scarno tratto, unico accenno di disegno - si contrappone un messaggio intenso e complesso, qui rappresentato da striature cromatiche composte con armonioso equilibrio che descrivono gli improvvisi temporali che increspano le onde e rannuvolano il cielo o le pacifiche bonacce che annullano la linea dell’orizzonte al declino del sole: il momento più magico del giorno. Le marine di Sandra sono luoghi privi di connotazione geografica, perché esistono dentro di noi. L’essenzialità della veduta, la sequenza di emozioni che scatena ci induce a non cancellarla mai. Carolina Pupo *************************** GLI ACQUERELLI DI ALESSANDRA POLETTO Paesaggi, soggetti, composizioni, diventano epifania di luci e colori Testo di Chiara Voltarel.
Le originalissime variazioni luministiche portano ad effetti dinamici del colore. Cedono così i profili, crescono le masse cromatiche e, nella vibrante atmosfera, si accendono violente ed improvvise note: una raffinata sinfonia. Sfumature di azzurro si dissolvono lievemente in toni delicati, evanescenti, in caleidoscopici giochi, con trasparenze e morbidi tonalismi ma poi, d’improvviso, un puro fuoco si apre un varco. Stupisce e cattura, con un mare in tempesta, con suggestioni da aurore boreali, dispiegandosi quindi in visioni profondamente serene e liriche com’è la quiete di un tramonto. Il tutto è colto in un intimo dialogo, espresso su un piano emotivo, fino ad acquisire in alcune opere una dimensione sovrasensibile. Ecco gli acquerelli di Sandra Poletto: un tratto incorporeo e allusivo con cui sintetizza, estrae e dipinge, libere annotazioni che lasciano affiorare e rendono sublime il quotidiano. Sandra con accurata ricerca di effetti atmosferici e definizione dei valori formali ci offre acquerelli che hanno sapore poetico, sono colore, colore mai semplicemente naturalistico bensì lirico. I suoi cavalli come pegasi alati si liberano verso l’infinito, lisciati e modellati dall’aria, sospingono verso gli dei, prendono il volo aspirando alla parte più alta del cielo, per trasformarsi poi in una nube di stelle scintillanti. Straordinarie morbidezze, stesure libere e fresche restituiscono paesaggi. Le marine raggiungono nella loro essenzialità soluzioni formali quasi astratte. Cielo e acqua si dissolvono e, nel silenzio, unica ancora con il dato reale, resta una piccolissima imbarcazione. L’autrice ha recentemente scelto per questo soggetto un formato verticale, offrendo con straordinaria sensibilità un susseguirsi di frammenti, di spaccati che scandiscono l’esistenza. Ogni opera ha la sua storia, ogni foglio suggerisce una realtà, un pensiero, un’emozione e il pennello si libera fluido, trascrivendoli filtrati dal mondo interiore, lasciando l’impressione di qualcosa d’infinito e sospeso. Ecco il suo dire: contiene tenerezza, gentile violenza, silenzioso splendore, sono il cuore e l’anima a parlare con sentimenti sublimi. Chiara Voltarel
| COMUNE DI VILLORBA - ASSESSORATO ALLA CULTURA Galleria “Mario Del Monaco” - Catena di VillorbaACQUERELLI DI ALESSANDRA POLETTOGIOVEDÌ 30 APRILE 2009 ALESSANDRA POLETTO Alessandra Poletto, trevigiana, inizia a disegnare e dipingere fin da giovane seguendo le orme del padre Marcello che di pittura si dilettava. Dopo aver frequentato a suo tempo il liceo artistico, nel 1994 frequenta un corso di pittura ad olio, tenuto dal maestro Ernesto Marchesini. Negli anni novanta partecipa ad alcune rassegne artistiche: Rassegna d'arte “Città di Treviso”, 1993 Rassegna d'arte “Città di Parma”, 1994 Rassegna d'arte “CR- OSRAM”(TV), 1994 -1995 -1996 Personale presso la Bottega d'Arte LA PALA di Scorzè (VE), 1999 Abbandonata la tecnica ad olio, si indirizza totalmente verso la tecnica acquarellistica, sentendola più affine al proprio carattere e sensibilità, come tecnica che "l'affascina per la sua spontaneità, per la sua immediatezza, per la possibilità di poter creare atmosfere e trasparenze che, superando il soggetto, sanno rappresentare spazi infiniti, sensazioni e note di colore che si formano dal connubio di semplici gocce d'acqua". Negli anni incrementa e raffina le proprie specifiche conoscenze attraverso una formazione permanente che la porta via via a frequentare i corsi della nota artista trevigiana Giò Ferrante (nel 2007 e 2008) e gli stage estivi che il maestro Angelo Gorlini (già Vice-Presidente dell'Associazione Italiana Acquerellisti) tiene a Feltre (luglio 2007, luglio 2008). Alessandra Poletto ha lavorato intensamente producendo, in una volutamente ricercata dimensione familiare e amicale, fatta di autenticità di relazioni, centinaia di opere, sottoposte ad una ristretta cerchia di persone, ma sempre sperimentando, rinnovandosi nello stile, apprendendo continuamente proprio dal confronto con altri artisti e maestri. Un bisogno ininterrotto di conoscere, sperimentare, confrontare fattivamente la propria tecnica con altri artisti: una spinta che nel maggio di quest'anno l'ha portata a Parigi, a partecipare ad un corso "en plain air" di acquerello, curato dall'artista Antonina Alupi e da suo figlio Nicolas Petrescu, professori negli Ateliers di Belle Arti della Città di Parigi. Esiste un detto, proveniente dalla saggezza popolare, secondo cui nella vita "non si finisce mai di imparare", ma forse a questo punto l'artista Alessandra Poletto ha anche qualcosa da insegnare. P.G. ************************************************************************ LA TECNICA PITTORICA DELL'ACQUERELLO L'acquerello è una tecnica pittorica che prevede l'uso di pigmenti finemente tritati e mescolati con un legante, diluiti in acqua. L'acquarello è una tecnica popolare per la sua rapidità e per la trasportabilità facile dei materiali, che lo hanno reso la tecnica per eccellenza di chi dipinge viaggiando e all'aria aperta. Il supporto più usato per questa tecnica è la carta che viene usata preferibilmente ad alta percentuale di cotone puro, in quanto la fibra lunga di questo vegetale non si modifica a contatto con l'acqua. La carta che si acquista in commercio si misura in grammi metro (peso di un foglio di 1 metro quadrato). La stesura dell'acquerello può avvenire secondo tre tecniche distinte: -per velature sovrapposte le quali, oltre a conferire forza e tonalità al colore stesso, conferiscono al disegno preparatorio solitamente eseguito a matita leggera, la necessaria profondità pittorica utile alla rappresentazione dei volumi, delle ombre e della luce; -pittura bagnato su bagnato, ovvero la stesura del pigmento colorato effettuata sul foglio di carta bagnato in precedenza cosicché i colori si diffondano scorrendo e conferendo un aspetto soffuso al dipinto; -pittura bagnato su asciutto in cui il pigmento viene steso dopo essere stato disciolto con una quantità d'acqua sufficiente a farlo scorrere sul foglio asciutto. L'esecuzione è di per sé tecnica assai raffinata, dal momento che errori di esecuzione (quasi sempre dovuti alla scarsa manualità), difficilmente e diversamente dalle altre tecniche pittoriche, possono essere corretti mediante la semplice sovrapposizione di altro colore. Infatti il colore è trasparente e non nasconde la stesura sottostante. Caratteristica di un buon acquerello è l'estrema "leggerezza" rappresentativa e la sua immediatezza espressiva, che per l'appunto, dal Rinascimento in poi, divenne strumento essenziale per gli studi preparatori dei grandi maestri e delle grandi opere; fu una tecnica utilizzata anche dagli agrimensori per la redazione di bellissime mappe catastali.. Inoltre l'acquerello viene usato dal 1500 per eseguire studi sulla natura (Albrecht Dürer), riproduzioni botaniche e scientifiche dato che il mezzo ne consente l'utilizzo all'aria aperta. PER SAPERNE DI PIU': clicca quì <script type="text/javascript"> var gaJsHost = (("https:" == document.location.protocol) ? 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