Libera...mente

RIFLESSIONI AD ALTA VOCE

IL LUPO E LA VOLPE

C'era una volta una volpe affamata che da tempo cercava di mangiare le galline che si trovavano nel pollaio di una fattoria. L'impresa sembrava ardua perché un cane minaccioso e di gran lunga più imponente della volpe era posto a difesa del pollaio per tutte le ore del giorno, rendendo vano qualsiasi tentativo di mangiare gli animali. Una sera un lupo arrivò nei paraggi della tana della volpe si era perso e cercava la strada per abbandonare quel luogo a lui sconosciuto in cui era giunto per sbaglio. La volpe, furba, si dimostrò subito disponibile ad indicargli la via del ritorno. In realtà, giunsero dinanzi al pollaio nel quale il lupo fu presto scaraventato con un calcio. Il cane a guardia del pollaio vide il lupo dai denti affilati e subito, noncurante della volpe all'apparenza innocua, lo iniziò ad inseguire fino alla lontana metropoli. Ormai con il lupo e il cane lontani, per la volpe fu semplice mangiare tutti i polli e tutte le galline. Questa favola insegna che è difficile cambiare i pregiudizi degli altri: il lupo è considerato cattivo come sempre pur non avendo alcuna colpa.

Andrea P. (classe prima)

Le stagioni vogliono diventare... amiche?

Conosciamo tutti la storia del quadro di Sandro Botticelli “LA PRIMAVERA”? Se non sapete di cosa si tratta, ora ve la racconto. Questo dipinto, va letto da destra verso sinistra, e rappresenta la storia delle stagioni: il vento Zeffiro, rappresenta il tragico autunno che rapisce la Dea Clori. Poi c’è Flora che sta per partorire la nuova stagione: la primavera. Successivamente troviamo le Tre Grazie che danzano. Come possiamo notare, tutti i personaggi sono in contesti diversi, senza conoscersi. Invece in questo periodo le stagioni sembra che vogliano diventare amiche. Non notate che, anche se stiamo in autunno, a volte c’è un sole CALDISSIMO? Quella, è l’estate, che è andata a far visita all’autunno per un caffè. E invece, quando ci sono dei soffioni di vento gelidi? Beh, quelli sono del signor inverno, che è andato a bussare alla porta dell’autunno per un tè pomeridiano. Non vi sembra che sia DISASTROSO che queste stagioni si conoscano? Beh, ci sarà un motivo se fino ad adesso, siano rimaste estranee fra loro. Possiamo notare, quanti cambiamenti ci siano in tutto il mondo. Parliamo dell’Italia:“Clima, 148 eventi estremi in Italia solo nel 2019: 32 vittime e 4.500 sfollati”; “Clima violento: l’Italia sempre più vittima degli eventi estremi”; “METEO: CLIMA, EVENTI NATURALI SEMPRE più DISASTROSI”. Questi sono solo alcuni dei titoli delle prime pagine di molti giornali. Non si può andare avanti così: SOLO A PAROLE, SOLO CON DISCORSI COMMOVENTI che non portano ad agire. STOP ALL’INDIFFERENZA! STOP ALLE CHIACCHIERE! ALLE SCELTE E AZIONI CONTRO L’AMBIENTE! Ognuno deve fare ciò che può, iniziando a rispettare la natura. E’ tempo di trovare una strada nuova con le azioni giornaliere di ciascuno di noi.

Gaia (classe seconda)

Primavera di Botticelli

LIBERAMENTE

Basta poco per la felicità

lo ha detto

anche una ricerca

dell’università.

E di questo son felici

anche le case editrici.

Se sei un lettore

puoi diventare

un uomo migliore.

Sviluppando la fantasia

dalle pagine

duoi farti portar via.

Leggendo sei te stesso

ed eviti di essere depresso.

Con la lettura

ti puoi sbizzarrire

imparando ad essere

una persona civile.

Secondo la scienza

la lettura è felicità

perché risponde

ad ogni curiosità.

Leggendo leggendo

amplierai la tua cultura

e l’altro non ti farà più paura.

Niente tablet o cellulare:

Un bel libro potrà bastare!

Alessia G. (classe seconda)

Ogni comunità ha una sua identità

Mi domando spesso: cos’è una comunità senza un’identità e come si fa a formare un’ identità senza l’appoggio e lo stimolo di una comunità? Tutto ciò è impossibile, proprio perché sono valori legati e metterli in contesti differenti è impossibile. Trovare un’identità è impossibile senza autenticità e senza una comunità. L’ uomo, essendo un essere sociale, per formarsi e per vivere in generale ha bisogno di confrontarsi con altri esseri umani. Al giorno d’oggi l’essere umano sta diventando sempre più chiuso in se stesso e spesso ama vivere in solitudine senza interrogarsi e vivendo in modo indifferente. La società contemporanea non aiuta molto a sviluppare un’identità, ma favorisce la massificazione e l’omologazione. Il digitale non ci aiuta ad interrogarci, ma facendoci trovare le risposte in modo veloce e facile, ci rende più superficiali. Ciò non significa che il mondo digitale non abbia aspetti positivi, ma che trovare il modo giusto e proficuo per utilizzarlo è difficile. Noi giovani, inoltre, rischiamo molto spesso di smarrire l’identità nel mondo virtuale. Per questo motivo trovare una persona che sia autentica e che abbia un’identità forte non è facile. L’identità si costruisce nel tempo. Matura crescendo e ci deve rispecchiare al 100 %. La scuola e la famiglia sono le guide più importanti nella vita e se lavorano insieme ci aiutano a formare e a difendere la nostra identità. Molto spesso esse sono presenti nella vita dei giovani, ma se ciò non accade molti si perdono e rischiano di non trovare più la propria identità. Un altro rischio che si corre é quello di indossare maschere. Quante volte ci è capitato di mostrarci diversi a seconda della situazione. In questo modo non siamo autentici e trovare la propria identità potrebbe diventare troppo difficile e quasi impossibile. Ma come facciamo a stare in una comunità se non sappiamo neanche chi siamo noi?

Clementina Maria (classe terza)

Perché la guerra?

È triste pensare che nel XXI secolo ci siano ancora delle guerre in diverse parti del mondo. Guerre che spesso sono più politiche, ma a volte anche fisiche e coinvolgono sempre innocenti che ne subiscono le conseguenze. E’ triste vedere in TV o sui giornali civili fra cui soprattutto bambini che rimangono senza famiglia o casa perché le armi e le bombe hanno distrutto tutto. La tecnologia credo che abbia maggiormente peggiorato il modo stesso in cui si combattono le guerre. Nuove e sempre più potenti armi vengono costruite, armi che potrebbero, se usate sconsideratamente, cancellare del tutto la razza umana. Proprio a causa delle guerre molte persone cercano di scappare via dal proprio paese per trovare rifugio in altri stati più sicuri. Di conseguenza aumenta sempre più l’immigrazione. Dovremmo essere più ospitali verso queste persone cercando però di controllare sempre che nessuno abbia comportamenti sbagliati e che rispetti sempre le leggi del nostro paese. La storia si studia proprio per evitare che vengano fatti errori commessi già in passato e soprattutto per capire il presente. Spero che un giorno possa bastare solo il dialogo per risolvere i problemi e che non ci sia più bisogno di usare la violenza.

Maria D. (classe seconda)

Sappiamo dare un peso alle nostre azioni?

In classe nelle ore dedicate “al dialogo” stiamo toccando diversi temi come: l'esclusione, la formazione di "gruppetti" e la difficoltà di sentirsi sempre a proprio agio nella classe. Ma chi siamo noi per giudicare? E perché lo facciamo? Sappiamo cosa vuol dire stare dall'altra parte? Temiamo che qualcuno ci possa superare? O ci prende il timore di non essere noi i migliori? Eppure nessuno dovrebbe permettersi di giudicare, sottolineo NESSUNO, perché non siamo nessuno per farlo. Non dobbiamo tornare a casa e dire come si sono comportati gli altri. Cerchiamo invece di capire gli altri: chiediamoci come si potrebbero essere sentiti dopo un nostro giudizio, una nostra azione, un nostro commento. Dovremmo avere il coraggio di scusarci una volta ogni tanto, senza farci troppi problemi o pensare alla nostra "reputazione" e diventare a quel punto davvero empatici,metterci nei panni dell'altro e dire dal nostro profondo del cuore: SCUSA, MI DISPIACE, NON VOLEVO OFFENDERTI e sperare che a quel punto le nostre scuse vengano accettate. E se non è così, se siamo davvero umani dovremmo provare dispiacere, quel senso di rimorso orribile. Solo allora capiremmo come ci si sente ad essere rifiutatati da una persona che ritenevi amica.

Alessia G. (classe seconda)