Statue in Fuga....
al Sarrochi
A cura di
Elena Maria G. Vitale
Evmorfia Kalovidouri
La chiusura dei musei e dei siti del nostro patrimonio culturale, ha contribuito a segnare ancora di più il senso di isolamento intellettuale ed emotivo vissuto in questi ultimi anni di sospensione del nostro ritmo di vita. Allora, se non era possibile visitare i musei, con i ragazzi abbiamo immaginato le opere d’arte venire qui da noi, a scuola, per riprendere e continuare un dialogo mai interrotto. Nasce così “Statue in fuga al…Sarrocchi”, un progetto di didattica museale, realizzato con alcune classi dell’ Istituto Sarrocchi di Siena, in sinergia con Lucia Sarti, Nicoletta Volante e Manuela Fusi del DSSBC dell’Università di Siena; con Massimo Vita, presidente dell’ UICI di Siena e con Marco Marilli, docente di sostegno.
Ci sono piatti, ma non appetito Fedi, ma non scambievole amore da almeno trecento anni. C’è il ventaglio – e i rossori? C’è la spada – dov’è l’ira? E il liuto, non un suono all’imbrunire. In mancanza di eternità hanno ammassato diecimila cose vecchie. Un custode ammuffito dorme beato con i baffi chini sulla vetrina. Metalli, creta, una piuma d’uccello trionfano in silenzio nel tempo. Ride solo la spilla d’una egiziana ridarella.La corona è durata più della testa. La mano ha perso contro il guanto. La scarpa destra ha sconfitto il piede. Quanto a me, credete, sono viva. La gara col vestito non si arresta. E lui quanta tenacia mi dimostra! Vorrebbe viver più della mia vita!
“Museo”, Wislawa Szymborska
La poetessa Wislawa Szymborska comunica con ironia e leggerezza il senso primario del museo: le cose hanno vita più lunga delle azioni e delle persone che le hanno prodotte. Uno dei temi principali della didattica museale è proprio quello di ristabilire il dialogo, la comunicazione fra questi oggetti e il pubblico. Solo così possiamo pensare di trasformare il loro silenzio, l’incompletezza e il mistero in curiosità, interpretazione e scoperta.
“Statue in fuga al…Sarrocchi” è un progetto che intende sviluppare la consapevolezza della necessità di un rapporto nuovo fra il mondo della scuola e il museo con tutto il territorio, mettendo reciprocamente in gioco l’impostazione dell’una e degli altri, attivando una relazione dinamica e produttiva. Ovvero, creare all’interno della scuola un laboratorio di studio, di creatività che dialoghi e si confronti con queste realtà.
Comprendere che il processo di allestimento museale deve trasformare la semplice esposizione di una cosa e di un luogo, nei contenuti e nell’esperienza di visita del pubblico e che questi possono essere trasmessi tramite un mosaico di molteplici linguaggi: spazi e luoghi, sequenza degli oggetti, luci, colori del museo, arredi di allestimento, didascalie e supporti esplicativi alla visita. Far partecipare gli allievi, “in prima persona”, al lavoro e all’organizzazione necessari per la realizzazione di un allestimento museale, seppure di dimensioni molte ridotte.
Comunicare i contenuti delle opere significa coinvolgere il pubblico nel processo di creazione e di interazione con i contenuti, passando da una semplice conoscenza intellettuale ad una educazione del sentire.
4A LICEO
Apprendere un'opera significa anche saper ritrovare i suoi insegnamenti in altri espressioni artistiche ma anche nel mondo circostante, come ormai si usa dire...meet again.
4E LICEO
L'inganno: fair is foul and foul is fair
L'insidia: Double double toil and trouble....
La calunnia: look like an innocent flower but be the serpent under't
e...l'incantesimo è compiuto
Re Mida: I am settled and bend up!!
però...
Il rimorso: Tomorrow and Tomorrow and Tomorrow
La verità: There is no art to find the Mind's Construction in the face
Rivivere l’esperienza del processo creativo dall’ideazione all’azione, sperimentando in prima persona l’emozione, l’intenzione e tutto ciò che sta dietro all’atto creativo, percoglierne il linguaggio ed i possibili significati e formulare ipotesi.
Le testimonianze affidate al museo sono separate dal luogo d’origine, il museo deve poter compensare questa separazione attraverso il racconto, da realizzare con linguaggi diversi, superando le limitazioni fisiche e percettive e rivolgendosi ad un pubblico più ampio e indifferenziato sia per livello di istruzione che di età. Favorire anche la comunicazione multimediale interattiva tramite web e social network.
1E LICEO
Scoprire che quando dialoghi con un non vedente, il tuo linguaggio appare improvvisamente carente, scarno in fase descrittiva. E allora ecco che spunta una suggestione, un invito ad arricchire i nostri strumenti comunicativi, renderli elastici, fino ad arrivare a parlare e vedere in maniera tattile.
Conoscere la propria realtà, pensare un quartiere, una città o un territorio come un museo a cielo aperto, il museo diffuso, che raccoglie, rende fruibile e attiva un patrimonio multiforme di luoghi, memorie, oggetti e personaggi che sono l’essenza di un luogo. Esperienze che praticano inclusione sociale, stimolando la partecipazione e l’attivazione delle comunità locali, e che hanno l’obiettivo di rafforzare l’identità e l’attrattività di territori attraverso la sperimentazione culturale di nuovi linguaggi in grado di raccontare un luogo e le sue trasformazioni.
2E LICEO