n.10 - autunno 2022

Da Fano ai vulcani islandesi


di Alberto Caracciolo

Góðan daginn allir! Ops, scusate, volevo dire buongiorno a tutti! Mi chiamo Alberto Caracciolo e sono un ex studente del liceo Torelli che ho lasciato nel 2011 dopo l’esame di maturità. Mi è stato chiesto di scrivere qualche riga sulla mia esperienza post-maturità e la mia attuale vita in Islanda. Si, avete letto bene, vivo in Islanda, nella terra del ghiaccio e fuoco. Ma iniziamo dal principio.

Sono originario di Fano e il liceo Torelli è stata la mia casa per 5 anni: i miei compagni di classe, i professori, le aule, i venditori di merende dolci e salate di Longhini (spero ci siano ancora) e i miei amici di quartiere, di Centinarola, con i quali raggiungevo la scuola in motorino o in autobus, sono tutti bellissimi ricordi della mia adolescenza. Durante quei 5 anni, non avevo le idee chiare di cosa avrei voluto fare da grande. Mi piacevano (e tutt’ora piacciono) gli animali, quindi pensavo pensavo di iscrivermi a veterinaria, finchè durante l’ultimo anno di liceo non iniziai il corso di Scienze della Terra. Era un argomento nuovo per me che mi affascinava molto: l’universo, il ciclo di vita delle stelle, I minerali, le rocce, i terremoti, I vulcani! È cosi che ho deciso di iscrivermi al corso di laurea in Scienze Geologiche.

Nel 2011 ho iniziato la triennale in Scienze Geologiche ad Urbino e mi sono laureato nel 2014. Ci sono differenti settori all’interno delle scienze geologiche, come geologia applicata, geomorfologia, paleontologia, sismologia e vulcanologia. Proprio di quest’ultimo mi sono innamorato e cosi ho deciso di focalizzare la mia laurea magistrale in Vulcanologia. È cosi che mi sono trasferito a Pisa per la laurea magistrale, dove ho scritto una tesi in vulcanologia, sul vulcano di Stromboli, che ho discusso nel dicembre 2016. In questi anni capì che mi piaceva il settore della ricerca, in particolare nel campo della geochimica e petrologia (più avanti spieghero cosa siano). Per questo motivo decisi di ampliare le mie conoscenze nel campo della ricerca con due tirocini all’estero, uno in Francia, a Clermont-Ferrand e l’altro in Inghilterra, a Bristol, dove ho imparato lavoro di laboratorio e ad utilizzare alcuni strumenti analitici.

Terminata la laurea, iniziai a cercare progetti di dottorato inerenti ai miei interessi di ricerca, con l’idea di volermi trasferire all’estero. Non avendo un paese preciso in mente, mandai applications in diverse università, come in Inghilterra, in Svezia, in Francia e in Islanda. Eh si, alla fine, nel Luglio del 2017 mi selezionarono per il progetto di dottorato presso la University of Iceland.

Diciamoci la verità, l’Islanda, terra di vulcani, era il mio sogno per una vacanza, specialmente per la possibilità di vedere un eruzione vulcanica, ma vivierci, mai lo avrei immaginato. Ovviamente accettai il posto e atterrai a Reykjavik, la capitale dell’isola, per la prima volta nel settembre del 2017. Iniziai cosi il mio progetto di Dottorato, dal titolo ‘Temporal evolution of crystal mush reservoirs beneath the Bárðarbunga-Veiðivötn volcanic system, Iceland’. Ok, capisco lo shock scusatemi, già il titolo contiene molte parole e lettere strane, ma cercherò di spiegarvi in maniera semplice di cosa mi sono occupato durante il mio dottorato.

Diciamo che i vulcani, al di sotto della superfice terrestre, sono dei sistemi molto complessi e I magmi hanno delle caratteristiche chimiche e fisiche che possono cambiare nel corso del tempo all’interno di un specifico sistema vulcanico. Durante il mio progetto di dottorato ho studiato l’evoluzione nel tempo delle caratteristiche chimiche e fisiche dei magmi che alimentano il sistema vulcanico del Bárðarbunga-Veiðivötn (la ð la potete leggere come una normale d) che si trova nel cuore dell’Islanda. Sapere la profondità a cui si trovano i magmi, la temperatura, la composizione chimica e i processi chimici e fisici che avvengono all’interno del sistema vulcanico sono informazioni fondamentali in quanto sono tutti parametri che vanno a determinare lo stile eruttivo e quindi la pericolosità di un eruzione. Ho concluso il dottorato nel Febbraio del 2021 ed il progetto è risultato in tre articoli pubblicati su riviste scientifiche del settore.

Ma che cosa fa un ricercatore in vulcanologia? Attualmente sto continuando la mia attività di ricerca sempre a Reykjavik, lavorando su diversi progetti nel campo della petrologia e geochimica, aiutando la mia supervisor con le lezioni universitarie e in particolare lavorando sulla recente eruzione del 2021. Con petrologia e geochimica intendo quel settore della geologia che si occupa di studiare la genesi dei magmi, la loro composizione chimica e i processi magmatici che avvengono all’interno della crosta terrestre. Non ho una giornata tipo, dipende dal periodo. Ci sono giorni in cui sto in laboratorio, preparando campioni di roccia che poi analizzo con diversi strumenti analitici. Spesso sto in ufficio. I dati che raccolgo vanno elaborati, analizzati e questo richiede l’utilizzo di un computer. Una parte molto importante del mio lavoro è pubblicare articoli scientifici, che sono il risultato finale di ogni progetto di ricerca. Infine, la vita di ricercatore può essere positivamente stravolta da un eruzione vulcanica, specialmene in Islanda. Questo è quello che è successo nel Marzo del 2021, quando si aprì una frattura eruttiva a circa 45 minuti da Reykjavik, dando vita a una delle eruzione piu turistiche di sempre. Quando accadono questi eventi, si organizzano gruppi per lavoro di campagna che, nel mio caso, consistono nel raccogliere dei campioni di lava fluida per poi studiarne le proprietà e gli eventuali cambiamenti nel corso dell’eruzione. Durante questo evento eruttivo siamo stati esposti a diversi media locali e internazionali. Nel mio caso specifico, in quanto unico vulcanologo italiano che lavora presso la University of Iceland, sono stato contattato dalla RAI. Si tratta del programma televisivo Kalipè, andato in onda su RAI 2 in prima serata a Gennaio 2022 e condotto da Massimiliano Ossini. Ho partecipato a due interviste, una all’interno di un cratere formatosi circa 7000 anni fa, non più attivo e l’altra nel sito dell’eruzione del 2021. Il loro obbiettivo, oltre a farmi varie domande di carattere scientifico, era di vedermi al lavoro campionando lava appena eruttata dal vulcano.

Questa è stata la mia prima apparizione in televisione ed è stata un esperienza che mi è piaciuta molto e che rifarei volentieri. Se siete interessati potete trovare l’intervista su RaiPlay. La mia intervista si trova nel secondo episodio della serie!

Mi auguro che queste due righe possano essere di ispirazione a molti studenti che non sanno bene che percorso seguire dopo la maturità. Mi ha fatto molto piacere scrivere questo articolo anche perché ha significato ripensare tanti bei ricordi passati nelle aule del liceo.