Sta succedendo davvero

I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie.

Ma per noi giovani non è solo un virus, è qualcosa di inaspettato ed è qualcosa che non sappiamo gestire se non basandoci sulle norme dettate dai decreti del governo e soprattutto dal buon senso.

E' strano pensare che proprio io stia vivendo questa situazione.

Penso che tutti i giovani stiano vivendo in qualche modo tanti sentimenti contrastanti: la paura di ciò che non si conosce, l'ansia di non riuscire a capire tante cose ma soprattutto speranza di riuscire ad uscirne al più presto.

Inizialmente, la notizia della diffusione del coronavirus nel nostro paese, è stata presa da molti, soprattutto da noi ragazzi, con una sorta di leggerezza. Non c'è stata preoccupazione, non abbiamo dato importanza agli avvenimenti.

Con il passare dei giorni, però, le notizie sono diventate insistenti, numerosissime e tutti penso, come me, si sono ritrovati a pensare "Sta succedendo davvero? E io lo sto vivendo?". Me lo sono chiesta tante volte, incredula molto spesso. Ho iniziato a leggere, a documentarmi, ad ascoltare il telegiornale e ho sempre cercato di distinguere le fonti (che giocano un ruolo importantissimo) per avere solo notizie vere e confermate da persone realmente competenti.

Essere increduli, essere inconsapevoli all'inizio non è una colpa, non è sbagliato.

Siamo abituati a studiare questi avvenimenti storici come la famosa peste ne i "Promessi Sposi" o come la famosa peste nera del 1300. Abbiamo studiato queste epidemie come una cosa così lontana da noi, forse per questo non ci sentiamo preparati a vivere certi stati d'animo in prima persona.

Ed anche la nostra società vive tante difficoltà. Il Governo Italiano ha già adottato tante misure e ha fatto alcuni decreti per dare l'opportunità di prevenire il contagio e di fare in modo che la diffusione in tempi così rapidi si fermi. Purtroppo, però, alcune persone non sembrano pronte a cambiare le loro abitudini e questa cosa potrebbe mettere in pericolo molte vite.

Ad esempio, dopo il decreto sulla chiusura delle scuole e delle Università, i ragazzi non sono rimasti a casa ma hanno continuato, nonostante le raccomandazioni e soprattutto nelle grandi città, ad uscire e restare nei luoghi affollatti.

Non riesco a capire se le persone sono disinteressate o semplicemente non capiscono la gravità e, in particolare, le conseguenze delle loro azioni.

Purtroppo, il numero dei contagi aumenta ogni giorno in modo vertiginoso e nonostante la Sanità sia impegnatissima nel cercare di creare nuovi posti per le terapie intensive, il loro impegno potrebbe non bastare rispetto al numero dei contagi a cui si potrebbe arrivare.

Tutti dovrebbero pensare più in grande, non limitarsi a pensare a sè stessi e soprattutto rendersi conto che in un futuro non molto lontano, potrebbero essere i loro familiari a non avere la possibilità di curarsi per la mancanza di posti nella terapia intensiva (e mi auguro che il nostro paese non arrivi davvero a questo punto.).

Bisogna restare uniti, avere la tenacia che stanno avendo i nostri medici e tutti gli infermieri della Sanità Italiana e sperare che tra qualche periodo, questo sia per noi solo un brutto ricordo.

E soprattutto, a 100 giorni dall'esame di Maturità bisogna tenere duro e sperare che ci venga data l'opportunità di arrivare a concludere il nostro percorso in serenità e con la giusta preparazione che ci serve.

Scritto da Mariapia Rovito