È toccato proprio a noi

L'attuale epidemia è causata dal virus 2019-nCov, appartenente alla famiglia dei coronavirus (chiamati così per la loro particolare forma), che comprende ceppi che stanno anche alla base di semplici raffreddori o della letale SARS. Quasi sicuramente questo nuovo coronavirus come la SARS e la MERS ha avuto origine nei pipistrelli ma poi per la loro particolare struttura (il loro genoma è costituito da un filamento di RNA, e non da uno di DNA, e quindi più soggetto ad errori durante la duplicazione) sono riusciti a mutare e a passare ad altre specie fino ad arrivare all'uomo. Ciò che differenzia questi tre tipi di virus è che la MERS è più letale ma si diffonde più difficilmente mentre il nuovo coronavirus come la SARS è meno letale ma si diffonde più facilmente. Ovviamente la diffusione di questo virus ha inciso in modo negativo sull'economia globale e su quella italiana. Primo motivo tra tutti è che la Cina è una dei primi esportatori e importatori nel mondo. In Italia i settori più a rischio sono il turismo e di conseguenza i trasporti e c'è tanta preoccupazione per il marchio Made in Italy che ogni giorno che passa perde il suo prestigio. Da questa situazione trae grande vantaggio (momentaneamente) invece l'ambiente in quanto gran parte delle attività industriali sono state sospese ed è molto diminuito l'utilizzo dei trasporti e questi sono di solito maggiori responsabili dell'aumento dell'anidride carbonica nell’atmosfera. All'inizio la diffusione di questo virus è stata presa un po' alla leggera dai giovani ma in realtà da tutto il resto del paese. La cosa che mi ha rattristato però è stata vedere che quando la situazione è diventata davvero critica ancora alcuni ragazzi, nella convinzione che questo virus fosse una semplice influenza che non colpisce i giovani, fossero per strada senza nessun riguardo per il pericolo in cui stavano mettendo loro stessi e i loro cari. Sono girati video sui social in cui questi ragazzi lasciavano dichiarazione che rivelano la poca maturità e il poco rispetto che si ha nei confronti del prossimo, soprattutto nei riguardi degli operatori medici che in questo periodo mettono a rischio la loro salute per salvaguardare quella degli altri. La verità e che in questo periodo non si può pensare solo a se stessi se si vuole fermare l'epidemia e se si vogliono proteggere le persone a noi care che sono indebolite dalla vecchiaia o da precedenti malattie. Ad essere onesta anch'io all'inizio pensavo che tutte queste misure adottate dal governo fossero esagerate che chiudere le scuole anche in Calabria dove c'era a malapena un caso fosse eccessivo. Non riuscivo a realizzare quanto in realtà questa cosa tocca tutti noi cittadini italiani. Tutto si è concretizzato quanto ho visto andare in frantumi la mia quotidianità, quando ho iniziato a vedere la preoccupazione dei miei amici e della mia famiglia e infine quando con il decreto del 9 Marzo tutta l’Italia è diventata zona rossa. Penso che tutti siamo in ansia per questa situazione e il dover stare a casa alcune volte peggiora la situazione e ci fa innervosire ancora di più. Ma il restare a casa non significa smettere di vivere, dobbiamo solo imparare ad utilizzare al meglio il nostro tempo. Io ed alcuni miei amici, ad esempio, abbiamo preso la buona abitudine di fare almeno due videochiamate al giorno cosa che ci permette di stare insieme e divertirci ma a distanza. Tutta questa situazione sicuramente ci fa apprezzare le cose che di solito diamo per scontate come la possibilità di andare a scuola, di cui tanto ci lamentiamo ma a cui tutti in questo periodo vorremmo tornare, e spero ci renderà, quando tutto sarà finito, persone migliori e grate della quotidianità della nostra vita.

Scritto da Letizia Sacco