RUBIANA
RUBIANA
Ai 2024 partigiani che in queste valli caddero per la nostra libertà
Val Susa
Divisioni Garibaldi Piemonte
3° Div. A. Tonani - Deo -
17° Brg. F. Cima
42° Brg. W. Fontan
113° Brg. G. Rocci
114° Brg. M. Albertazzi
13° Div. R. Baratta
41° Brg. C. Carli
115° Brg. B. Peirolo
106° Brg. G. Velino
Divisione G.L. Stellina
Colonna Lera
Btg. Matteotti
R. Martorelli
Val Chisone
1° Divisione Alpina
A. Serrafino
Brg. Monte Assietta Monte Albergian
Val Sangone
43° Divisione Autonoma S. De Vitis
1° Brg. L. Moncada
2° Brg. R. Vitrani
3° Brg. S. Magnone
4° Brg. - Campana -
5° Brg. F. Gallo
6° Brg. S. Nebiolo
7° Brg. Dabbene
Divisione G.L. Campana
F. Cordero di Pamparato
Val Lanzo
Divisioni Garibaldi Piemonte
2° Div.
20° Brg. P. Braccini
19° Brg. E. Giambone
11° Brg. B. Cardoncini
46° Brg. A. Vassalli
18° Brg. S. Papandrea
4° Div.
49° Brg. D. Viano
77° Brg. B. Goglio
80° Brg. M. Peroglio
47° Brg. G. Monzani
Div. Paietta
Brg. Crivet
Brg. Spartaco 2°
Brg. Moro
Grup. Alasonatti
Colon. G.L. R. Giua
Indirizzo: Piazzale del Colle del Lys - 10040 Rubiana (TO)
Coordinate GPS sulla mappa: 45.177744, 7.382575
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Un primo monumento era stato realizzato nel 1945 sul piazzale del Colle del Lys, per ricordare i Partigiani caduti, su iniziativa del villardorese Attilio Badone, che era stato sfollato nella sua casa di villeggiatura di Mompellato il 13 luglio 1943 a causa dei bombardamenti su Torino e che aveva messo a disposizione alcuni locali per aprire una piccola infermeria dove i partigiani della brigata Felice Cima potessero rifugiarsi quando lui non era presente.
Nel 1954 venne fondato un comitato formato dai vari comandanti partigiani, che aprì una sottoscrizione popolare per costruire una torre di mattoni. La torre venne inaugurata l’11 settembre del 1955, e ha le seguenti caratteristiche: è alta circa 7,80 metri, con un diametro di 1,80 metri.
Venne deciso dal comitato che questa torre avrebbe commemorato la morte dei 2024 caduti durante la lotta di liberazione delle quattro valli circostanti: 718 della Valsusa, 704 delle Valli di Lanzo, 422 della Val Sangone e 180 della Val Chisone. L'artefice, Franco Berlanda, ex combattente delle Brigate Garibaldi, inserì nel rivestimento mattonelle bianche con i nomi dei caduti. In tre nicchie collocò rilievi in bronzo dello scultore futurista Mino Rosso.
Per opera di Mario Castagno sulla balaustra intorno al monumento sono riportati i nomi di tutte le formazioni partigiane operanti nelle quattro vallate e il numero dei caduti. A causa dei danni arrecati dalle intemperie, nel 1977 la torre venne ristrutturata. I mattoni della copertura furono sostituiti con pietre tratte dal letto dei torrenti Stura di Lanzo, Dora Riparia, Sangone e Chisone, in segno di unione.
Al fondo dell’ampio parcheggio è stato realizzato il "Giardino della Resistenza e della Pace fra i Popoli", uno spazio per sollecitare e affermare l'impegno verso i valori di pace e rispetto: un patto tra generazioni con cui ci si impegna a prendersi cura dei luoghi e dei valori fondamentali della nostra storia.
La Torre venne costruita anche in onore dei 26 giovani partigiani rastrellati e trucidati dai nazifascisti il 2 luglio 1944 e di altri 9 che morirono durante i combattimenti lo stesso giorno.
In questo periodo nella zona del Colle del Lys era nata la 17a brigata Garibaldi, intitolata a Felice Cima, studente universitario, sottotenente dell’esercito e membro del Comando militare unificato della Val di Susa, caduto il 27 novembre 1943. La Brigata era costituita da gruppi di partigiani provenienti da Valdellatorre, Almese, Villardora e Condove, a cui si era aggiunto un gruppo di ex militari provenienti da Cremona. Era piuttosto temuta dai tedeschi per il controllo che esercitava sul Colle del Lys, punto strategico all’imbocco della Valle di Susa, delle Valli di Lanzo e non lontano da Torino.
All’alba del 2 luglio 1944 la brigata fu l'obiettivo di un feroce rastrellamento a opera di un migliaio di tedeschi e fascisti. I partigiani inizialmente tentarono di contenere l’attacco, ma poi furono costretti a disperdersi nei boschi verso Rubiana. Alcuni giovani riuscirono a salvarsi dirigendosi verso i monti Rognoso e Civrari o verso Niquidetto e Col San Giovanni, cercando ospitalità dai pastori. Nove partigiani furono uccisi in combattimento e ventitré catturati, torturati per ottenere informazioni e infine fucilati. Soltanto due giorni dopo altri partigiani, con l’aiuto dei contadini e di due parroci, don Evasio Lavagno e don Stefano Mellano, riuscirono a recuperare le salme e seppellirle nella fossa comune di borgata Airetta di Viù. Dopo quel tragico evento la brigata vide il proprio organico quasi dimezzato prima di riorganizzarsi. Alcuni caduti sono rimasti ignoti ancora oggi.
Le commemorazioni ufficiali si svolgono ogni anno nella prima domenica del primo week-end di luglio, sul piazzale del Colle di fronte al monumento.
Video del 2013 sulla commemorazione dell'eccidio del 2 luglio 1944 e sulle celebrazioni svoltesi attorno al monumento
Enrico "Chiro" Fogliazza, DEO e i cento cremonesi in Val di Susa, Edizioni Tierrepi, Cremona 1985