CHIANOCCO
CHIANOCCO
20 agosto 1944
Qui a soli tre anni
MARIA ELISA BORGIS
cadde fulminata da una granata nazista
per crudele quanto vana rappresaglia
Fermati un momento, viandante:
offri una preghiera e un impegno per la pace.
1995
Comune di Chianocco Comunità montana B.V.S.V.C.
Indirizzo: A fianco di una mulattiera (quota 1191m), Frazione Pavaglione - 10050 Chianocco (To)
Coordinate GPS sulla mappa: 45.169852, 7.190381
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La bimba è morta tragicamente a causa di un colpo di artiglieria tedesca sparato da Bruzolo. La balia, che la teneva legata saldamente dietro la schiena, non aveva potuto fare nulla per proteggerla dall'impatto devastante del proiettile. Solo quando sono arrivati a destinazione, la donna si è accorta con orrore della morte della piccola, un evento che avrebbe lasciato un segno indelebile nella sua vita e in quella delle persone che l'avevano affidata alle sue cure.
La sorella della bambina scriverà il primo libro mai scritto sui partigiani in Valle (M.E. Borgis, La Resistenza in Valle di Susa, Edizioni del Graffio, Borgone di Susa, 2011 [I edizione 1974]).
Questo è il testo della testimonianza della sorella, Maria Elisa Borgis, contenuta nel documentario Sculture di memoria (2024) dell'ANVCG (Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra).
Qualcuno ricorda ancora dal vivo come ha vissuto l’angoscia di quei giorni, con l’attesa e la speranza che la guerra finisse presto e si potesse festeggiare la Liberazione; altri hanno conosciuto queste pagine di Storia dal racconto di chi ce le ha tramandate scrivendole o narrandole a viva voce. E dove purtroppo la guerra ha colpito le famiglie con la morte di qualcuno dei loro cari, piccoli o grandi, il ricordo si è fatto ed è rimasto più doloroso, sconfinato. Questo è il caso della mia famiglia: mamma e papà hanno perso una bambina di tre anni, Maria Elisa, uccisa durante un bombardamento dalla scheggia di una bomba da mortaio sul sentiero di montagna, percorso ed affollato quel mattino dalla popolazione delle borgate che fuggiva verso gli alpeggi per cercare salvezza. Ma purtroppo per la piccola Maria, portata a spalle da una tata, salvezza non fu.
Era il 20 di agosto 1944. Maria, con il papà, era a Pavaglione, paesino sulle montagne di Chianocco, in Val di Susa. Proprio quel giorno le forze nazifasciste che occupavano la valle avevano piazzato cannoni e mortai sulla strada statale, circa all’altezza del cimitero di Bussoleno fin giù verso San Giorio, per colpire le formazioni partigiane nascoste sui monti di Chianocco e Bruzolo e, nello stesso giorno, bruciarono il paese di Bruzolo.
Quando a Pavaglione giunsero le prime bombe, fu panico collettivo: quasi tutti gli abitanti della borgata (donne, bambini, anziani, portando pure gli animali delle stalle) si misero in marcia verso gli alpeggi sovrastanti, senza neppure prendere in considerazione che la mulattiera da percorrere fosse esposta ai tiri della armi che giungevano dal piano. E lì, su quel sentiero, avvenne la tragedia. E oggi lì sul posto una lapide ricorda quanto successo e invita il viandante che passa ad una preghiera e ad un impegno per la pace.
Testimonianza di Maria Elisa Borgis, contenuta nel documentario Sculture di memoria (2024) dell'ANVCG (Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra)
https://www.youtube.com/watch?v=_WNSgAC9Nxc
Si ringrazia l'ex vicesindaca di Chianocco Giuliana Giai per la narrazione orale della vicenda.