Il giorno dell'Immacolata è il giorno in cui si celebra il concepimento senza peccato di Maria. Ogni essere umano è macchiato dal peccato originale e quindi anche Maria, però questo andrebbe contro alla religione cristiana perché allora Dio si è incarnato in un corpo non puro e macchiato dal peccato originale e quindi di conseguenza anche Gesù sarebbe macchiato di questo peccato.

Per ovviare a questo problema i vangeli e la Bibbia non ci parlano di questo esatto momento; una "soluzione" fu proposta da Agostino d’Ippona, vissuto tra IV e V secolo, sostenendo che pur essendo Maria nata macchiata dal peccato, ne fosse stata redenta al momento del concepimento di Gesù. Successivamente nel XIII secolo il teologo britannico Duns Scoto propose un'altra teoria, la quale proponeva che Maria era stata concepita senza peccato; ciò sucitò una grande divisione tra i cristiani e si vennero a creare due gruppi di pensiero: gli "immacolisti" che pensavano, come Scoto, che Maria era stata concepita senza peccato e i "macolisti" che pensavano che Maria era stata concepita con il peccato e poi redenta. 

Nel 1849 intervenne papa Pio IX che emanò l'Ubi Primum con cui invitava i vescovi ad esprimersi riguardo ai due gruppi di pensiero formatisi precedentemente. La maggioranza fu per il gruppo degli "immacolisti" e allora il pontefice decise di proclamare un dogma, cioè una verità che non può essere messa in discussione. L’8 dicembre 1854 emanò la costituzione apostolica Ineffabilis Deus, nella quale affermò: “La beatissima Vergine Maria, nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale”.

Il dogma è oggi accettato dalla maggior parte dei cattolici ma non dagli ortodossi e dai protestanti che rimangono fedeli al gruppo dei "macolisti".