Cenni su alcuni Comuni appartenenti alla Comunitá Montana
Abitanti: 1856
Altezza s.l.m.: 175 m
Superficie: 1765 ha
CAP: 15012
Adagiato alla confluenza delle due Bormide (quella di Spigno e di Millesimo), troviamo Bistagno, che deriva il proprio nome da questa caratteristica. Esistono notizie che fanno risalire la nascita ancor prima dell'anno 1000, auando il paese era ubicato nei pressi del Colle di Santa Croce.
Successivamente nel XIII sec. per volere del Vescovo di Acqui (Enrico), il borgo fu trasferito nella piana del Bormida, assumendo l'attuale forma triangolare.
Per secoli, Bistagno fu uno dei maggiori punti di scambio dell'Alto Monferrato; attualmente di questa sua antica vocazione mantiene la storica fiera di San Donato.
Da visitare. Del trecentesco Castello, eretto a difesa dei bastioni sulla Bormida, rimangono la Torre in mattoni di forma esagonale, e le segrete (accessibili tramite una scala in pietra).
La chiesa di Santa Maria della Pieve, che sorge a circa 300 m dal paese, venne costruita in pietra arenaria e mattonii all'inizio del XVIII sec.
La Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista in stile barocco e la torre campanaria in stile gotico, che fu eretta tra il 1603 ed il 1627; degni di nota sono la cupola affrescata nel 1853 da Pietro Ivaldi, ed il gruppo scultoreo in marmo (opera dello stesso artista) della "Madonna col bambino" donata nel 1914 da Giulio Monteverde.
La gipsoteca "Giuoio Monteverde": Inaugurata nel 1987 in occasione del 150esimo anniversario della nascita dell'artista bistagnese, sita in Corso Carlo Testa 3, dove la raccolta é ordinata nelle sale dell'ottocentesco edificio. Attualmente vi somo 29 opere, tra sculture in gesso, terrecotte ed un calco in cemento. La collezine di Bistagno documenta le tappe salienti della fiorente attivitá dello scultore, il quale ottenne vari premi ed onorificenze e nel 1889 fu nominato Senatore del Regio per meriti artistici.
Abitanti: 817
Altezza s.l.m.: 236 m
Superficie: 1164 ha
CAP: 15015
Nel cuore della Valle Erro, spicca Cartosio, un paese di mezza collina dominato da un torrione quadrangolare. In etá altomedievale i Mori si stanziarono in quest'area ma alcune testimonianze riconoscono il paesino nella mitica "Caristum", la cittá fortezza dei Liguri Stazielli, distrutta dalle truppe romane del console Popilio Lenate nel II sec. a.C.
L’attuale abitato di Cartosio si ritiene possa essere sorto intorni all'anno 100; goi abitanti visi trasferirono forse perché piú adatto alla difesa, dopo un primo insediamento. Il paesino era sostanzialmente diviso in due parti: uno dalla Torre alla Chiesa, e l'altra costituita dall'attuale Piazza (all'epoca piú piccola); entrambe le parti erano circondate da mura.
Da visitare. La Chiesa Parrocchiale di Sant'Andrea (patrono del paese) é stata edificata nel 1619 sui resti della precedente; difirme tardobarocche e con influenze neoclassiche, presenta al suo interno -riccamente decorato in stile ottocentesco- una statua di San Concesso.
La Torre, costituita da soesse mura, raffigurava l'ultima difesa in caso di assedio; vi si accedeva a 12 m di altezza tramite un ponte levatoio.
Abitanti: 823
Altezza s.l.m.: 405 m
Superficie: 1441 ha
CAP: 15010
"Piccolo centro dell'Alto Monferrato, sul pendio di un colle dominato da un imponente castello, resiste al tempo, che avanza con la sua frenesia, ed esprime una mentalitá e un tipo di vita che, nel lento scorrere delle stagioni, si perdono nella tradizione e in quelle storie appena sussurrate, spesso intrise di dolore ma accolte con un po' di rassegnazione; quella del contadino che scruta il cielo con impotenza e speranza." (da Giacobbe Prof. Piergiorgio)
Importante centro vitivinicolo dell'Alto Monferrato, nella zona di produzione dell'apprezzato dolcetto di Ovada, si trova a pochi chilometri da Ovada, adagiato tra distese di vigneti, su di un colle dominato da un imponente castello.
Da visitare. La Porta Maggiore ed il Borgo medievale racchiuso dalle mura del 1460 e raccolto intorno all'imponente castello, il quale -dal 1200- fu la dimora dei Malaspina, che trasformarono il precedente insediamento in un borgo fortificato; dell'antica opera sono visibili importanti testimonianze, tra cui il ponte levatoio. Per le sue caratteristiche é considerato un dei piú pregevoli esempi di architettura residenziale e difensiva dell'Alto Monferrato.
Il Santuario romanico della Bruceta, che gode dal 1808 dell'Indulgenza Plenaria, secondo la tradizione popolare, deve il nome ad un incendio ad opera dei Saraceni, che distrussero totalmente il precedente edificio di cui si salvó solo un ritratto della Madonna su pietra.
Abitanti: 1146
Altezza s.l.m.: 629 m
Superficie: 6942 ha
CAP: 15010
É il paese collocato piú in alto nelle Comunitá montana, nonché il piú esteso territorialmente. Collocato sul crinale spartiacque tra i torrenti Erro e Visone; offre un panorama imponente, con il suo belvedere prospiciente l'ampia cerchia delle Alpi, dalle Marittime al Monte Rosa, dominata al centro dal Monviso. Per questo, Ponzone é classificata come seconda veduta panoramica d'Italia. Al centro di un antico sistema viario, ha una storia ricca e nobile: fu sede di un Marchesato Aleramico, munito di un forte castello demolito dall'esercito spagnolo nel 1646, diede i natali al generale Alessandro Negri di Sanfront.
Da visitare. Il paese ha parzialmente conservato l'impianto del ricetto medievale: i portici dell'antico borgo, la Chiesa di San Michele, il museo di Arte Sacra, sono le principali attrattive artistiche. Tra le 5 Chiese di Ponzone la Parrocchiale di San Michele, consacrata nel 1627 é una delle maggiori della comunitá ed é ricca di elementi barocchi e Rococó. Nelle vicinanze si trova il Seicentesco oratorio del Santo Suffragio, che accoglie il museo di Arte Sacra con opere del pittore ottocentesco Pietro Ivaldi, detto "Il Muto".
Di particolare interesse é lo stupendo gruppo ligneo "la visione di San Giovanni Evangelista nell'isola di Patmos.
A metá costa verso il torrente Erro si erge il Santuario di Nostra Signora della Pieve, meta di pellegrinaggi. La chiesa, costruita intorno all'anno 1000 é circondata da viali e piazzali che ortano al Sacro Monte, costellato dalle cappelle della "Via Crucis".