Rose nel Tempo

Classi 2B - 3B - 3A

Scuola secondaria di primo grado

Tutto è iniziato tra l’IX e l’VIII secolo a.C. nella zona denominata Area delle fate.  A questo periodo appartengono fibule, collane, anelli, probabilmente si trattava di una necropoli.  

All’epoca arcaica, tra VII – VI a.C., sembrano risalire tracce di murature in pietra...forse sono i resti di un grande edificio che aveva la funzione di santuario. Tra le sue mura, probabilmente, "viveva" la Kore, una statuetta votiva in bronzo, tra i più importanti reperti degli scavi ora conservata al museo di Sibari. 

Ma cos'è una kore? La kore è una giovane donna vestita, in posizione stante che rappresenta, indifferentemente, una divinità o un essere umano. La funzione di queste grandi sculture è devozionale o funebre. Spesso, infatti, le città ordinano la loro costruzione all’interno degli spazi sacri pubblici (perlopiù i santuari) come forma di devozione verso le divinità. Capita anche che alcune statue siano destinate alle necropoli come segnale della presenza di una o più tombe.

Durante l’età classica, in pieno V secolo a.C., c'è attività intorno al santuario...negli scavi, infatti, sono stati ritrovati un kotyle, un'olpetta, (si tratta di vasellame tipicamente greco), una testa fittile di divinità femminile e alcune statuine.

Tra i diversi reperti archeologici riferibili all’età ellenistica (IV-III a.C.) risaltano alcune coppette in ceramica a vernice nera. In questi anni, però, deve essere successo qualcosa di traumatico, perché negli strati si nota la presenza di livelli di crollo e tracce di combustione. Cosa sarà accaduto?

Dal termine dell’età ellenistica al XII secolo, per circa 1500 anni, non furono registrate attività antropiche sul territorio.

Nel XIII secolo, quindi nel basso Medioevo, il feudatario De Rose fece costruire il castello che sorge nella parte più alta del centro storico. Da quel momento in poi, vennero edificate le prime chiese (S. Maria Assunta, Convento) e costruite le prime mulattiere.

Nei secoli XVII/XVIII furono costruiti il mulino e le chiese della Congrega e della Madonna delle Grazie.

Dal 1900 in avanti la popolazione aumentò in modo significativo e la costruzione della superstrada Rose-Moccone, inaugurata il 10 luglio 1952, consentì lo sviluppo di attività commerciali e agevolò il boom edilizio. Furono infatti ristrutturati gli edifici storici e costruite le reti fognarie ed elettrica. Nella seconda metà del 1900 furono costruite anche le scuole. L’edificazione della scuola media, in particolare, consentì agli studenti di frequentare le lezioni senza doversi spostare in città. Prima del 1972 infatti, i ragazzi dovevano viaggiare ogni giorno con la “corriera” per recarsi a scuola a Cosenza. Il primo Preside fu il prof. Smeriglio Paolo,  il quale contribuì in modo decisivo all’apertura della scuola media. La struttura fu intitolata al dott. Ludovico Docimo, all’epoca primario chirurgo e direttore dell’ospedale di Cosenza.

Ringraziamo tutte le persone che hanno contribuito a ricostruire gli eventi riportati nell’articolo e che ci hanno fornito materiale fotografico: i nonni e i genitori dei nostri alunni, l’amministrazione comunale in carica e quelle passate, Lenin Bentrovato e Berto Debo che svolgono un costante lavoro di documentazione della storia di Rose e di divulgazione sui social. Un ringraziamento particolare va al maestro “Ciccio” Urso, memoria storica del paese, per il prezioso contributo offertoci.