Stagione 22-23: si riparte!

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WE WILL ROCK YOU - The musical

by Queen and Ben Elton


Il grande successo con le canzoni dei Queen. Band dal vivo, canzoni in inglese, dialoghi in italiano


LA GENESI

Prima traccia di “News of the world” (1977), “We will rock you” porta la firma di Brian May. Da quelle quattro

parole è nata un'opera rock: un vero e proprio musical, creato nel nuovo millennio da May e dal batterista

Roger Taylor su una sceneggiatura di Ben Elton, scrittore e attore comico britannico. Nel corso degli anni il

musical ha raggiunto 15 milioni di spettatori in diciassette paesi diversi.

L'opera contiene un vivo messaggio di speranza e rivoluzione e ha una genesi del tutto inaspettata. Sembra

infatti che nel 1996 May e Taylor abbiano incontrato a Venezia Robert De Niro, la cui figlia è una grande

appassionata dei Queen. L'attore avrebbe proposto ai due musicisti di fare un musical per raccogliere parte

della loro immensa eredità in un'opera teatrale. Inizialmente May non era molto propenso, non essendo un

grande fan del genere teatrale, ma al tempo stesso voleva trasmettere ai fan lo spirito dei Queen, musicisti

che prendono con grande serietà la musica, ma che non amano prendersi sul serio, puntando sul

divertimento e la sperimentazione.

LA TRAMA

La cornice è fantascientifica: la storia è ambientata nel 2323, in un futuro distopico in cui la Terra non esiste

più, sostituita dal Pianeta Mall, dove impera l'egemonia totalitaria della Global Soft, che per controllare le

menti ha reso tutti acritici consumatori, annientati dallo strapotere della Rete e del mondo virtuale. Sul

pianeta, in cui la musica è costruita dalla Globalsoft con precisi algoritmi e gli strumenti musicali sono

“bannati”, solo un gruppo di giovani ribelli ha vaghe e confuse nozioni sul rock, che arrivano dalle “scritture”

che raccontano del passato. Ovviamente i ribelli sono odiati dal potere, che li combatte e ne vuole

l’annientamento. Nel ruolo di antagonista troviamo Killer Queen, eccentrica quanto spietata tiranna,

affiancata dal suo collaboratore Khashoggi. Sono i paladini di un mondo senza musica, plasmato su una

globalizzazione imperante che annulla l'individualità del singolo in un cosmo che rende tutti automi

dipendenti dalla tecnologia.

Ma dal mondo sotterraneo i ribelli Bohemians infine affiorano, creature libere che, attraverso la memoria

custodita dal bibliotecario Pop, auspicano di riportare la bellezza e la musica nel mondo. Per agire, però,

aspettano i due protagonisti della suite “Bohemian Rhapsody”: Galileo e Scaramouche, i soli eletti che

possono ridare all'umanità la luce grazie a una chitarra divina, sorta di Sacro Graal, nascosta dal dio della

musica in un luogo segreto.

Per la trama, Elton ha avuto diverse ispirazioni artistiche e letterarie: “Ho iniziato a pensare a leggende, vecchie

e nuove, da King Arthur a Terminator; miti eroici in cui individui coraggiosi assumono la vasta forza monolitica dei

sistemi malvagi.”

“We will rock you” è il racconto di una grande storia d’amore: per la musica, per la libertà, intesa come

possibile personale ricerca della felicità. In senso più ampio è il racconto dell’amore per la Vita che

comprende valori come rispetto, inclusione e reale condivisione di scopi comuni e che può vantare come

elemento portante della narrazione le splendide canzoni dei Queen.


LA SCALETTA

PRIMO ATTO

INTRO: Innuendo

Radio Ga Ga

I Want to Break Free

Somebody to Love

Killer Queen

Under Pressure

A Kind of Magic

I Want It All

Headlong

No-One but You (Only the Good Die Young)

Crazy Little Thing Called Love

The Show Must Go On


SECONDO ATTO

One Vision

Flash

Seven Seas of Rhye

Who Wants to Live Forever

Fat Bottomed Girls

Don’t Stop Me Now

Hammer to Fall

These Are the Days of Our Lives

We Will Rock You

We Are the Champions


Bis:

Bohemian Rhapsody

articolo

Lo Schiaccianoci

Uno dei balletti più amati di tutti i tempi. Un classico natalizio per grandi e piccini. Tchaikovsky ha creato un’opera immortale.

Pochi sanno, però, che tutto nasce da un racconto dello scrittore romantico tedesco Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (1776-1822), da cui i “I racconti di Hoffmann” di Offenbach, altro classico della lirica. Potrete leggere integralmente il racconto originale al sito di Unito: 

SCHIACCIANOCI E RE DEI TOPI LA VIGILIA DI NATALE


Il balletto su musiche di Tchaikovsky, in verità, è ispirato alla versione francese di questo racconto, scritta non certo dall’ultimo arrivato: Alexandre Dumas padre (l’autore de “I tre moschettieri” e “Il conte di Montecristo”). Una versione meno romantica, nel senso tecnico del termine, quindi meno inquietante e angosciante. Una versione molto più simile alle fiabe, un incantevole intrattenimento in cui la parte “dark” passa in secondo piano rispetto alla gioia, alla dolcezza e anche alla malinconia dei festeggiamenti natalizi.

Merito di Marius Petipa, il librettista-coreografo, che scelse Tchaikovsky nonostante il recente flop (l’avreste mai detto?) de “Il lago dei cigni” (ma il successivo trionfo de “La bella addormentata”). Insomma, Tchaikovsky era alla “prova del nove”: il terzo balletto da lui musicato avrebbe decretato la fine della sua carriera o la sua immortalità.

Petipa, tra l’altro, era un tipo pretenzioso: “Otto battute di musica misteriosa, ma dolce. […] Due battute per il fremito di paura. […] Dopo i rintocchi dell’orologio, un breve tremolo; dopo il tremolo, cinque battute per l’ascolto dello scalpiccio dei topi e quattro per i loro sibili”. Povero Pëtr, per fortuna era un genio della musica…

E così arrivò il debutto, il 18 dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, alla presenza dello zar Alessandro. Curiosità: la prima Fata Confetto fu un’italiana, Antonietta Dell’Era.



LA TRAMA

Atto I

Vigilia di Natale in casa Stahlbaum: i genitori dei piccoli Clara-Marie e Fritz stanno organizzando una festa, in attesa di riunirsi con tutta la famiglia intorno ad uno splendido abete.


Il quadretto è animato dall’arrivo di Drosselmeyer, padrino dei bambini, che reca alcuni doni stravaganti, tra cui le straordinarie bambole meccaniche che danzano per la gioia di tutti gli invitati ed un misterioso schiaccianoci a forma di ussaro che affascina moltissimo la piccola Clara, prima di essere danneggiato e perduto tra gli altri giocattoli dal dispettoso Fritz.


Al termine della festa, conclusa dalla tradizionale “Grossvater” (la “danza del nonno”), i bambini vanno a letto, ma Clara tra il sonno e la veglia cerca ancora il suo schiaccianoci; allo scoccare della mezzanotte dagli angoli più bui della stanza cominciano ad apparire dei topolini, che ben presto assumono un aspetto minaccioso; allora anche i soldatini escono dalle loro scatole – granatieri, ussari e artiglieri – dando vita ad una feroce battaglia.


Anche lo schiaccianoci, per merito ancora di Drosselmeyer, ha preso vita e indomito salta nella mischia per affrontare in duello il Re dei topi, che riesce a sconfiggere anche con l’affettuoso aiuto di Clara, volgendo la battaglia a favore dei soldatini. Il vincitore – ora trasformatosi in un bel Principe – si inginocchia davanti a Clara e la invita tra i rami del magico albero di Natale.


Clara lo segue, il quadro cambia e, nella notte di luna piena, entrano in una foresta innevata, con tanti alberi addobbati a festa. L’Atto si chiude con lo splendido “Valzer dei fiocchi di neve”, in cui i fiocchi di neve cadono a tempo di valzer e accompagnano i due viandanti.





Atto II

I due giovani entrano nel Regno dei Dolci, un luogo ricco di decori colorati come caramelle, con fontane che sprizzano sciroppo di ribes. Al Palazzo Reale li riceve la Fata Confetto, che si fa raccontare da Schiaccianoci tutte le sue avventure.


Subito dopo, per volere della Fata Confetto, tutto il Palazzo si esibisce in una serie di danze in onore degli ospiti, danze che compongono un “divertissement” famosissimo (si riconoscono celebri armonie, più volte utilizzate al cinema, anche e soprattutto in film Disney), in cui sfilano tutte le leccornie che i bambini possono desiderare, provenienti dai diversi paesi del mondo: la cioccolata, interpretata da quattro coppie spagnole, vestite di rosso; il caffè, interpretato da danzatori arabi; il té, interpretato da tre ballerini in vesti cinesi. Segue il trepak, danza acrobatica eseguita da dieci coppie di danzatori russi che incarnano bastoncini di zucchero. Infine entrano in scena i cannoli, interpretati da tre danzatori in candidi abiti settecenteschi. Le danze culminano nello strepitoso “Valzer dei fiori”.


Subito dopo, la Fata Confetto e il Principe si esibiscono in un “pas de deux”, mentre fanno comparire la slitta che riporta Clara alla realtà. Questo “pas de deux” è il culmine poetico del balletto.


Il balletto si conclude con un ultimo Valzer, l’apoteosi che celebra tutti i personaggi del “divertissement” ponendo fine al sogno di Clara, che si risveglia felice ripensando alle straordinarie avventure vissute, mentre stringe al cuore il suo amato schiaccianoci.


AL CINEMA

Per chi volesse godere di altre visioni della storia, non dimentichiamo le recenti versioni cinematografiche:

Buona visione e buon Natale!



“LA FAVORITE”


Opera in quattro atti di Alphonse Royer e Gustave Vaëz

Musica di Gaetano Donizetti

Prima esecuzione: Parigi, 2 dicembre 1840


Primo appuntamento del “Progetto Sipario!”.  Primo articolo da comporre per presentare lo spettacolo agli studenti del Rota. Computer acceso, pagina bianca davanti e…

Blocco dello scrittore istantaneo.

Cosa scrivere per invogliare i ragazzi? Cosa non scrivere per non far scappare i ragazzi?

Iniziano ricerche certosine su tutte le peculiarità dell’opera, la rassegna critica, i segreti compositivi (roba da secchioni, insomma). Si contemplano sedute spiritiche per chiedere a Donizetti un’illuminazione dall’Aldilà.

Poi la folgorazione inaspettata, direttamente dal libro di Grammatica: “spoilerare” è entrato a far parte del Vocabolario della Lingua italiana. Mentre la mente refrattaria urla disperata: “O tempora! O mores!”, si ripensa a “petaloso” e si conclude che, tutto sommato, ci può anche stare. E poi arriva la consapevolezza: non si può fare spoiler. Vietato fare spoiler! Pertanto questa presentazione dice e non dice, anticipa e non anticipa. Volete di più? Fate la seduta spiritica con il mitico Gaetano…

oppure https://www.teatrodonizetti.it/it/donizetti-opera-festival/la-favorite/2022-11-18/ 

LA PARTE “BEAUTIFUL”

C’è una coppia di ragazzi, Léonor e Fernand. Lui ama lei, lei ama lui. Ma lui dovrebbe farsi monaco. Ma lei è l’amante del re. E lui non lo sa. Riuscirà l’amore a trionfare sul dovere e sui segreti?

LA PARTE “THE CROWN”

C’è un re, Alphonse, con un’amante. Ma lui governa sulla cattolicissima Castiglia. Il Papa lancia un ultimatum: o la ragazza o il regno. Cosa farà Alphonse?

LA PARTE “TWILIGHT”

No, non ci sono i vampiri. E neanche i licantropi. Ma c’è il triangolo amoroso, con tanto di sacrificio per il bene dell’altro. C’è una ragazza, Léonor, che sa che il suo amore per Fernand lo mette in pericolo. Piuttosto che vederlo soffrire, preferisce lasciarlo. Che cosa succederà?

LA PARTE “CAMELOT”

C’è un ragazzo, Fernand, che ama una ragazza, Léonor, ma lei è la favorita del re (attenzione: lui non lo sa!). Per essere degno di lei, si lancia, novello Lancillotto, in imprese cavalleresche. Tornerà sano e salvo dalla guerra?

LA PARTE “TRONO DI SPADE”

Come accade praticamente sempre…non sarete d’accordo con il finale!!! A voi l’ardua sentenza di riscriverlo!!!


Buon divertimento!

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