Ormai è pane per i nostri denti sentir parlare di auto a benzina e auto elettriche:

I veicoli sono una delle principali cause responsabili dell’inquinamento mondiale, ed è da decenni che le persone attendono questa svolta epocale nel mondo dei trasporti.

Dal 2015 più della metà delle famiglie italiane possiede due o più veicoli, causa di una richiesta maggiore degli spostamenti per lavoro e commissioni.


Ma Il nostro obiettivo non è necessariamente quello di far muovere meno le persone, anche se dovremmo cercare soluzioni per ridurre le auto in giro e le spedizioni, ove possibile. Come abbiamo visto negli ultimi mesi, le economie soffrono quando le persone sono costrette a stare vicino a casa. Invece l'obiettivo è che più persone e merci possano viaggiare, ma senza inquinare.

Questo ci ricorda anche il peso di quanto sta accadendo nel mondo. Gli unici dati rassicuranti sulla pandemia che abbiamo analizzato finora, stimano che il rallentamento economico dovuto al coronavirus abbia ridotto le emissioni globali di circa l’8%. Non è molto. Ma se vogliamo affrontare il cambiamento climatico, dobbiamo vivere la nostra quotidianità con attività che non rilascino gas serra, a partire da come ci muoviamo. Ecco perché de-carbonizzare i nostri spostamenti, anche se costituiscono «solo» il 16% delle sostanze nocive che si riversano nel nostro pianeta, è essenziale se vogliamo arrivare all’obiettivo delle zero emissioni nei trasporti.



Come si può fare? La risposta è semplice, ma concretizzarla molto meno: utilizzare elettricità per far funzionare tutti i veicoli possibili e ottenere combustibili alternativi economici per tutto il resto. La buona notizia è che si sono compiuti molti progressi sui veicoli elettrici: le batterie che li alimentano hanno registrato un calo di prezzo dell’85% dal 2010, quindi stanno diventando più convenienti da acquistare, sebbene siano ancora più costose dei motori endotermici. Inoltre, la maggiore concorrenza nel mercato significa che ci sono più scelte a disposizione dei clienti, dalle berline compatte alle auto sportive eleganti. Certo, resta il problema dell’autonomia e delle batterie («Più ne usi, più peso aggiungi e più potenza hai bisogno») cosicché l'elettricità funziona quando è necessario coprire brevi distanze, ma abbiamo bisogno di una soluzione diversa per i veicoli pesanti a lungo raggio come autocarri, treni, aeromobili e navi, specialmente questi ultimi dato che costituiscono buona parte dei trasporti intercontinentali.


È qui che entrano in gioco i combustibili alternativi più economici, come l’ idrogeno, anche se è all'inizio di una fase sperimentale (specialmente nel settore aeronautico, è sviluppato e in continua sperimentazione da Airbus e Boeing) e i biocarburanti: alcuni sono ricavati da piante che non sono coltivate per essere mangiate, altri da sottoprodotti agricoli come i gambi del mais e la polpa che resta dalla produzione della carta. La rotta è comunque tracciata. Passare a veicoli elettrici e combustibili alternativi è il modo più efficace per raggiungere le zero emissioni nel settore dei trasporti nonostante ci siano altre misure che possiamo adottare per ridurle. Come l'utilizzo di materiali a minore intensità di carbonio per produrre automobili, l’utilizzo di carburanti in modo più efficiente e una limitazione studiata degli spostamenti quando possibile.

Ma le tecnologie devono diventare molto più economiche di quanto lo siano oggi. Questo significa trovare modi per produrli su larga scala e assicurarsi che funzionino in modo comparabile alle loro controparti di combustibili fossili.

Quindi l'elettrico per come lo conosciamo oggi, è perfetto e sicuramente la scelta migliore per trasporti leggeri e su brevi distanze, mentre i biocarburanti sarebbero l'opzione più plausibile per trasporti molto pesanti, in attesa di essere sostituiti, si spera in un futuro ormai vicino, da motori elettrici evoluti, più potenti e con una maggiore autonomia.