(REVISIONE A.S. 2020/2021)
Capitolo 1 – L’AZIONE METODOLOGICO DIDATTICA
1.1 Generalità
La scuola si pone come obiettivo primario, quello di creare “un ambiente” di apprendimento che dia vita a “una comunità di discenti e docenti impegnati collettivamente nell’analisi e nell’approfondimento di oggetti di studio e nella costruzione di saperi condivisi” (dalla “Sintesi dei lavori della commissione dei saggi”. R. Maragliano).
Per tali principi, condivisi da tutti i docenti dell’Istituto, lo “studente si trova al centro dell’attività didattica” sia come componente di una comunità, sia come persona che richiede attenzione.
L’azione metodologico-didattica dell’Istituto prevede una intensa attività, con il coinvolgimento di tutto il personale docente, per la definizione di percorsi formativi che tengano conto delle esigenze del territorio, dei traguardi di apprendimento attesi e fissati dalle Linee Guida, dei bisogni degli alunni e dei loro genitori.
L’insegnante progetta interventi didattici attraverso i quali ogni alunno possa conseguire:
ü il pieno sviluppo delle potenzialità individuali, nel rispetto della propria identità personale, culturale e sociale, stili di apprendimento e attitudini;
ü il successo scolastico e diventare autonomo, responsabile e solidale in ogni contesto personale e/sociale in cui si troverà ad agire.
Pertanto la progettazione prevede:
ü la scelta dei contenuti diretta allo sviluppo di competenze.
ü l’applicazione della flessibilità.
ü la definizione della stessa finalizzata alla formazione umana, culturale e professionale dell’allievo.
1.2 IDENTITÀ DEGLI ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI
L’identità degli istituti tecnici è connotata da una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea. I percorsi si articolano in istruzione generale e aree di indirizzo. Le competenze, abilità e conoscenze fanno riferimento anche al Quadro europeo delle qualifiche. I risultati attesi a conclusione del percorso quinquennale consentono agli studenti di inserirsi direttamente nel mondo del lavoro, di accedere all’università, al sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore.
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L’identità degli istituti professionali si caratterizza per una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua dimensione sistemica per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica superiore. Tre parole chiave sintetizzano i riferimenti progettuali che articolano l’azione didatta metodologica e che rispondono ad una pluralità di bisogni: menti d’opera, professionalità e laboratorialità.
La loro finalità, come recita il comma 4 dell’art.1 del D.L.13 aprile 2017, n.61, è quella di “formare gli studenti ad arti, mestieri e professioni strategici per l’economia del Paese per un saper fare di qualità comunemente denominato «Made in Italy», nonché di garantire che le competenze acquisite nei percorsi di istruzione professionale consentano una facile transizione nel mondo del lavoro e delle professioni”.
I percorsi dell’istruzione professionale sono stati soggetti a modifiche con la Legge 13 luglio 2015, n. 107 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti che ne ha dettato i principi per la revisione, apportando una serie di novità in ambito organizzativo, didattico e nel raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale.
I punti fondamentali del riordino sono:
ü la personalizzazione del percorso di apprendimento, attraverso l’elaborazione del
Progetto Formativo Individuale e l’organizzazione del sistema tutoriale, al fine di sostenere gli studenti nel loro percorso formativo;
ü la progettazione interdisciplinare dei percorsi didattici caratterizzanti i diversi assi
culturali e la conseguente organizzazione didattica per Unità di Apprendimento;
ü la possibilità di attivare percorsi di alternanza scuola-lavoro a partire dalla seconda classe del biennio.
1.3 ISTITUTI PROFESSIONALI: IPSEOA - IPSASR
I percorsi diurni degli istituti professionali sono articolati in due bienni e un quinto anno.
Il primo biennio è finalizzato al raggiungimento dei saperi e delle competenze relativi agli assi culturali dell’obbligo di istruzione.
Il secondo biennio, è articolato in due distinte annualità al fine di consentire un raccordo con i percorsi di istruzione e formazione professionale.
Il quinto anno è finalizzato al raggiungimento di adeguate competenze professionali di settore, idonee sia all’inserimento diretto nel mondo del lavoro, sia al proseguimento degli studi.
I percorsi serali per studenti adulti-lavoratori sono articolati in tre periodi didattici.
Il primo periodo didattico è finalizzato all’acquisizione della certificazione necessaria per l’ammissione al secondo biennio, in relazione all’indirizzo scelto dallo studente.
Il secondo periodo didattico è finalizzato all’acquisizione della certificazione necessaria per l’ammissione all’ultimo anno, in relazione all’indirizzo scelto dallo studente.
Il terzo periodo didattico è finalizzato all’acquisizione del diploma, in relazione all’indirizzo scelto dallo studente.
1.4 AREA DI ISTRUZIONE GENERALE
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze (CLASSI 4 ^ e 5^):
Valutare fatti ed orientare i propri comportamenti in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione e con le carte internazionali dei diritti umani.
Utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici.
Stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali, sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro.
Utilizzare gli strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni, ai suoi problemi anche ai fini dell’apprendimento permanente.
Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo.
Riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione.
Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.
Padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al livello B2 quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER).
Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea e l’importanza che riveste la pratica dell’attività motorio-sportiva per il benessere individuale e collettivo.
Utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative.
Utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e algoritmici per affrontare situazioni problematiche, elaborando opportune soluzioni.
Utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali e naturali e per interpretare dati.
Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare.
Analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio.
Utilizzare i principali concetti relativi all'economia e all'organizzazione dei processi produttivi e dei servizi.
Correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze, delle tecnologie e delle tecniche negli specifici campi professionali di riferimento.
Applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti.
Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali.
Individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento.
Risultati di apprendimento, della nuova istruzione professionale, conseguiti a conclusione del quinquennio contenuti nell’Allegato 1 del Decreto 24 maggio 2018, n. 92. (CLASSI 1^, 2^,3^)
Agire in riferimento ad un sistema di valori, coerenti con i principi della Costituzione, in base ai quali essere in grado di valutare fatti e orientare i propri comportamenti personali, sociali e professionali.
Utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici e professionali.
Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali, dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo.
Stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali, sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro.
Utilizzare i linguaggi settoriali delle lingue straniere previste dai percorsi di studio per interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro.
Riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali.
Individuare ed utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.
Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento.
Riconoscere i principali aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea ed esercitare in modo efficace la pratica sportiva per il benessere individuale e collettivo.
Comprendere e utilizzare i principali concetti relativi all'economia, all'organizzazione, allo svolgimento dei processi produttivi e dei servizi.
Padroneggiare l'uso di strumenti tecnologici con particolare attenzione alla sicurezza e alla tutela della salute nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell'ambiente e del territorio.
Utilizzare i concetti e i fondamentali strumenti degli assi culturali per comprendere la realtà ed operare in campi applicativi.
1.5 AREA DI ISTRUZIONE PROFESSIONALE
Indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”
(Risultati di apprendimento degli insegnamenti nelle tre diverse articolazioni relativi ai DPR 87 del 2010, Regolamento di riordino degli istituti professionali) (CLASSI 4^ e 5^)
Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” ha specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera, nei cui ambiti interviene in tutto il ciclo di organizzazione e gestione dei servizi.
È in grado di:
· utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e l’organizzazione della commercializzazione, dei servizi di accoglienza, di ristorazione e di ospitalità;
· organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle risorse umane;
· applicare le norme attinenti la conduzione dell’esercizio, le certificazioni di qualità, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro;
· utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale orientate al cliente e finalizzate all’ottimizzazione della qualità del servizio;
· comunicare in almeno due lingue straniere;
· reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi con il ricorso a strumenti informatici e a programmi applicativi;
· attivare sinergie tra servizi di ospitalità-accoglienza e servizi enogastronomici;
· curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio delle risorse ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e
la tipicità dei suoi prodotti.
L’indirizzo presenta le articolazioni: “Enogastronomia”, “Servizi di sala e vendita”
e “Accoglienza turistica”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato.
Nell’articolazione “Enogastronomia”, il Diplomato è in grado di intervenire nella valorizzazione, produzione, trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici; operare nel sistema produttivo promuovendo le tradizioni locali, nazionali e internazionali, e individuando le nuove tendenze enogastronomiche.
Nell’articolazione “Servizi di sala e di vendita”, il diplomato è in grado di svolgere attività operative e gestionali in relazione all’amministrazione, produzione, organizzazione, erogazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici; interpretare lo sviluppo delle filiere enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei mercati e della clientela, valorizzando i prodotti tipici.
A conclusione del percorso quinquennale, i diplomati nelle relative articolazioni di “Enogastronomia” e dei “Servizi di sala e di vendita”, conseguono i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze:
1. Agire nel sistema di qualità relativo alla filiera produttiva di interesse.
2. Utilizzare tecniche di lavorazione e strumenti gestionali nella produzione di servizi e prodotti enogastronomici, ristorativi e di accoglienza turistico- alberghiera.
3. Integrare le competenze professionali orientate al cliente con quelle linguistiche, utilizzando le tecniche di comunicazione e relazione per ottimizzare la qualità del servizio e il coordinamento con i colleghi.
4. Valorizzare e promuovere le tradizioni locali, nazionali e internazionali individuando le nuove tendenze di filiera.
5. Applicare le normative vigenti, nazionali e internazionali, in fatto di sicurezza, trasparenza e tracciabilità dei prodotti.
6. Attuare strategie di pianificazione, compensazione, monitoraggio per ottimizzare la produzione di beni e servizi in relazione al contesto.
7. Controllare e utilizzare gli alimenti e le bevande sotto il profilo organolettico,
merceologico, chimico-fisico, nutrizionale e gastronomico.
8. Predisporre menu coerenti con il contesto e le esigenze della clientela, anche
in relazione a specifiche necessità dietologiche.
9. Adeguare e organizzare la produzione e la vendita in relazione alla domanda
dei mercati, valorizzando i prodotti tipici.
Nell’articolazione “Accoglienza turistica”, il diplomato è in grado di intervenire nei diversi ambiti delle attività di ricevimento, di gestire e organizzare i servizi in relazione alla domanda stagionale e alle esigenze della clientela; di promuovere i servizi di accoglienza turistico-alberghiera anche attraverso la progettazione di prodotti turistici che valorizzino le risorse del territorio.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’articolazione “Accoglienza turistica” consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze:
1. Agire nel sistema di qualità relativo alla filiera produttiva di interesse.
2. Utilizzare tecniche di lavorazione e strumenti gestionali nella produzione di servizi e prodotti enogastronomici, ristorativi e di accoglienza turistico- alberghiera.
3. Integrare le competenze professionali orientate al cliente con quelle linguistiche, utilizzando le tecniche di comunicazione e relazione per ottimizzare la qualità del servizio e il coordinamento con i colleghi.
4. Valorizzare e promuovere le tradizioni locali, nazionali e internazionali individuando le nuove tendenze di filiera.
5. Applicare le normative vigenti, nazionali e internazionali, in fatto di sicurezza, trasparenza e tracciabilità dei prodotti.
6. Attuare strategie di pianificazione, compensazione, monitoraggio per ottimizzare la produzione di beni e servizi in relazione al contesto.
7. Utilizzare le tecniche di promozione, vendita, commercializzazione, assistenza, informazione e intermediazione turistico -alberghiera.
8. Adeguare la produzione e la vendita dei servizi di accoglienza e ospitalità in relazione alle richieste dei mercati e della clientela.
9. Promuovere e gestire i servizi di accoglienza turistico -alberghiera anche attraverso la progettazione dei servizi turistici per valorizzare le risorse ambientali, storico-artistiche, culturali ed enogastronomiche del territorio.
10. Sovrintendere all’organizzazione dei servizi di accoglienza e di ospitalità, applicando le tecniche di gestione economica e finanziaria alle aziende turistico
alberghiere.
· Profilo professionale d’uscita della nuova istruzione professionale (CLASSI 1^, 2^,3^)
Il Decreto Legislativo n.61 del 13 aprile 2017 di cui l’Articolo 3, comma 1, lettera g definisce il nuovo Profilo d’uscita del diplomato caratterizzato da un insieme compiuto e riconoscibile di competenze valide e spendibili nei contesti lavorativi del settore economico-professionale correlato.
Il Diplomato in Enogastronomia e ospitalità alberghiera acquisisce specifiche competenze tecnico pratiche, organizzative e gestionali nell’intero ciclo di produzione, erogazione e commercializzazione della filiera dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera. Nell’ambito degli specifici settori di riferimento delle aziende turistico-ristorative, opera curando i rapporti con il cliente, intervenendo nella produzione, promozione e vendita dei prodotti e dei servizi, valorizzando le risorse enogastronomiche secondo gli aspetti culturali e artistici e del Made in Italy in relazione al territorio.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze:
Utilizzare tecniche tradizionali e innovative di lavorazione, di organizzazione, di commercializzazione dei servizi e dei prodotti enogastronomici, ristorativi e di accoglienza turistico-alberghiera, promuovendo le nuove tendenze alimentari ed enogastronomiche.
Supportare la pianificazione e la gestione dei processi di approvvigionamento, di produzione e di vendita in un’ottica di qualità e di sviluppo della cultura dell’innovazione
Applicare correttamente il sistema HACCP, la normativa sulla sicurezza e sulla salute nei luoghi di lavoro
Predisporre prodotti, servizi e menù coerenti con il contesto e le esigenze della clientela (anche in relazione a specifici regimi dietetici e stili alimentari), perseguendo obiettivi di qualità, redditività e favorendo la diffusione di abitudini e stili di vita sostenibili e equilibrati
Valorizzare l’elaborazione e la presentazione di prodotti dolciari e di panificazione locali, nazionali e internazionali utilizzando tecniche tradizionali e innovative
Curare tutte le fasi del ciclo cliente nel contesto professionale, applicando le tecniche di comunicazione più idonee ed efficaci nel rispetto delle diverse culture, delle prescrizioni religiose e delle specifiche esigenze dietetiche.
Progettare, anche con tecnologie digitali, eventi enogastronomici e culturali che valorizzino il patrimonio delle tradizioni e delle tipicità locali, nazionali anche in contesti internazionali per la promozione del Made in Italy.
Realizzare pacchetti di offerta turistica integrata con i principi dell’eco sostenibilità ambientale, promuovendo la vendita dei servizi e dei prodotti coerenti con il contesto territoriale, utilizzando il web.
Gestire tutte le fasi del ciclo cliente applicando le più idonee tecniche professionali di Hospitality Management, rapportandosi con le altre aree aziendali, in un’ottica di comunicazione ed efficienza aziendale
Supportare le attività di budgeting-reporting aziendale e collaborare alla definizione delle strategie di Revenue Management, perseguendo obiettivi di redditività attraverso opportune azioni di marketing.
Contribuire alle strategie di Destination Marketing attraverso la promozione dei beni culturali e ambientali, delle tipicità enogastronomiche, delle attrazioni, degli eventi e delle manifestazioni, per veicolare un'immagine riconoscibile e rappresentativa del territorio.
Indirizzo: “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”
(Risultati di apprendimento degli insegnamenti relativi ai DPR 87 del 2010, Regolamento di riordino degli istituti professionali)
Il Diplomato nell’indirizzo “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”, possiede competenze relative alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali.
È in grado di:
· gestire il riscontro di trasparenza, tracciabilità e sicurezza nelle diverse filiere produttive: agro-ambientale, agro-industriale, agri-turistico, secondo i principi e gli strumenti del sistema di qualità.
individuare soluzioni tecniche di produzione e trasformazione, idonee a conferire ai prodotti i caratteri di qualità previsti dalle normative nazionali e comunitarie.
utilizzare tecniche di analisi costi/benefici e costi/opportunità, relative ai progetti di sviluppo, e ai processi di produzione e trasformazione.
assistere singoli produttori e strutture associative nell’elaborazione di piani e progetti concernenti lo sviluppo rurale.
organizzare e gestire attività di promozione e marketing dei prodotti agrari ed agroindustriali.
rapportarsi agli enti territoriali competenti per la realizzazione delle opere di riordino fondiario, miglioramento ambientale, valorizzazione delle risorse paesaggistiche e naturalistiche.
gestire interventi per la prevenzione del degrado ambientale e nella realizzazione di strutture a difesa delle zone a rischio.
intervenire in progetti per la valorizzazione del turismo locale e lo sviluppo dell’agriturismo, anche attraverso il recupero degli aspetti culturali delle tradizioni locali e dei prodotti tipici.
gestire interventi per la conservazione e il potenziamento di parchi, di aree protette e ricreative.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze:
1. Definire le caratteristiche territoriali, ambientali ed agroproduttive di una zona attraverso l’utilizzazione di carte tematiche.
2. Collaborare nella realizzazione di carte d’uso del territorio.
3. Assistere le entità produttive e trasformative proponendo i risultati delle tecnologie innovative e le modalità della loro adozione.
4. Interpretare gli aspetti della multifunzionalità individuati dalle politiche comunitarie ed articolare le provvidenze previste per i processi adattativi e migliorativi.
5. Organizzare metodologie per il controllo di qualità nei diversi processi, prevedendo modalità per la gestione della trasparenza, della rintracciabilità e della tracciabilità.
6. Prevedere ed organizzare attività di valorizzazione delle produzioni mediante le diverse forme di marketing.
7. Operare nel riscontro della qualità ambientale prevedendo interventi di miglioramento e di difesa nelle situazioni di rischio.
8. Operare favorendo attività integrative delle aziende agrarie mediante realizzazioni di agriturismi, ecoturismi, turismo culturale e folkloristico.
9. Prevedere realizzazioni di strutture di verde urbano, di miglioramento delle condizioni delle aree protette, di parchi e giardini.
10. Collaborare con gli Enti locali che operano nel settore, con gli uffici del territorio, con le organizzazioni dei produttori, per attivare progetti di sviluppo rurale, di miglioramenti fondiari ed agrari e di protezione idrogeologica.
· Profilo professionale d’uscita della nuova istruzione professionale
Il Decreto Legislativo n.61 del 13 aprile 2017 di cui l’Articolo 3, comma 1, lettera a definisce il nuovo Profilo d’uscita del diplomato caratterizzato da un insieme compiuto e riconoscibile di competenze valide e spendibili nei contesti lavorativi del settore economico-professionale correlato.
Il Diplomato di istruzione professionale, nell’indirizzo “Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane”, possiede competenze relative alla produzione, valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, agroindustriali e forestali offrendo anche servizi contestualizzati rispetto alle esigenze dei singoli settori. Interviene, inoltre, nella gestione dei sistemi di allevamento e acquacoltura e nei processi produttivi delle filiere selvicolturali.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze:
1. Gestire soluzioni tecniche di produzione e trasformazione, idonee a conferire ai prodotti i caratteri di qualità previsti dalle normative nazionali e comunitarie.
2. Gestire sistemi di allevamento e di acquacoltura, garantendo il benessere animale e la qualità delle produzioni.
3. Gestire i processi produttivi delle filiere selvicolturali progettando semplici interventi nel rispetto della biodiversità e delle risorse naturalistiche e paesaggistiche.
4. Supportare il processo di controllo della sicurezza, della qualità, della tracciabilità e tipicità delle produzioni agro-alimentari e forestali.
5. Descrivere e rappresentare le caratteristiche ambientali e agro produttive di un territorio, anche attraverso l’utilizzo e la realizzazione di mappe tematiche e di sistemi informativi computerizzati.
6. Intervenire nei processi per la salvaguardia e il ripristino della biodiversità, per la conservazione e il potenziamento di parchi, di aree protette e ricreative, per la prevenzione del degrado ambientale e per la realizzazione di strutture a difesa delle zone a rischio, eseguendo semplici interventi di sistemazione idraulico-agroforestale.
7. Collaborare alla gestione di progetti di valorizzazione energetica e agronomica delle biomasse di provenienza agroforestale, zootecnica e agroindustriale relativi piani di assestamento.
8. Gestire i reflui zootecnici e agroalimentari, applicando tecnologie innovative per la salvaguardia ambientale.
9. Gestire attività di progettazione e direzione delle opere di miglioramento e trasformazione fondiaria in ambito agrario e forestale, attuando sistemi di analisi di efficienza tecnico economica aziendale, interagendo con gli enti territoriali e coadiuvando i singoli produttori nell’elaborazione di semplici piani di miglioramento fondiario e di sviluppo rurale.
10. Individuare e attuare processi di integrazione di diverse tipologie di prodotti per la valorizzazione delle filiere agroalimentari e forestali, gestendo attività di promozione e marketing dei prodotti agricoli, agroindustriali, silvo-pastorali, dei servizi multifunzionali e realizzando progetti per lo sviluppo rurale.
1.6 ISTITUTO TECNICO SETTORE AGRARIA, AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA
Il percorso dell’Istituto tecnico agrario è articolato in due bienni e un quinto anno.
Il primo biennio è finalizzato al raggiungimento dei saperi e delle competenze relativi agli assi culturali dell’obbligo di istruzione.
Il secondo biennio è finalizzato al consolidamento delle basi scientifiche ed alla comprensione dei principi tecnici necessari per l'interpretazione di problemi ambientali e dei processi produttivi integrati.
Il quinto anno è finalizzato all'affinamento della preparazione culturale, tecnica e professionale che fornisce allo studente gli strumenti idonei ad affrontare le scelte per il proprio futuro di studio o di lavoro. In una prospettiva curricolare il secondo biennio e il quinto anno viene inteso come un percorso unitario di “costruzione e consolidamento delle competenze di profilo”.
1.7 AREA DI ISTRUZIONE GENERALE
Risultati di apprendimento degli insegnamenti comuni agli indirizzi del settore tecnologico
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue i risultati di apprendimento, di seguito specificati in termini di competenze.
· Valutare fatti ed orientare i propri comportamenti in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione e con le carte internazionali dei diritti umani.
· Utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici.
· Stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali, sia in prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro.
· Utilizzare gli strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni, ai suoi problemi, anche ai fini dell’apprendimento permanente.
· Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo.
· Riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione.
· Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.
· Padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER).
· Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea e l’importanza che riveste la pratica dell’attività motorio-sportiva per il benessere individuale e collettivo.
· Utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative.
· Utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e algoritmici per affrontare situazioni problematiche, elaborando opportune soluzioni.
· Utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali e naturali e per interpretare dati.
· Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare.
· Analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio.
· Utilizzare i principali concetti relativi all’economia e all’organizzazione dei processi produttivi e dei servizi.
· Correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze, delle tecnologie e delle tecniche negli specifici campi professionali di riferimento.
· Identificare e applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti.
· Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali.
· Individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento.
1.8 AREA DI ISTRUZIONE TECNICA
Indirizzo Agraria, Agroalimentare e Agroindustria
Il Diplomato ha competenze nel campo dell’organizzazione e della gestione delle attività produttive, trasformative e valorizzative del settore, con attenzione alla qualità dei prodotti ed al rispetto dell’ambiente; interviene, altresì, in aspetti relativi alla gestione del territorio, con specifico riguardo agli equilibri ambientali e a quelli idrogeologici e paesaggistici.
In particolare, è in grado di:
· collaborare alla realizzazione di processi produttivi ecosostenibili, vegetali e animali, applicando i risultati delle ricerche più avanzate;
· controllare la qualità delle produzioni sotto il profilo fisico-chimico, igienico ed organolettico;
· individuare esigenze locali per il miglioramento dell’ambiente mediante controlli con opportuni indicatori e intervenire nella protezione dei suoli e delle strutture paesaggistiche, a sostegno degli insediamenti e della vita rurale;
· intervenire nel settore della trasformazione dei prodotti attivando processi tecnologici e biotecnologici per ottenere qualità ed economicità dei risultati e gestire, inoltre, il corretto smaltimento e riutilizzazione dei reflui e dei residui;
· controllare con i metodi contabili ed economici le predette attività, redigendo documenti contabili, preventivi e consuntivi, rilevando indici di efficienza ed emettendo giudizi di convenienza;
· esprimere giudizi di valore su beni, diritti e servizi;
· effettuare operazioni catastali di rilievo e di conservazione; interpretare carte tematiche e collaborare in attività di gestione del territorio;
· rilevare condizioni di disagio ambientale e progettare interventi a protezione delle zone di rischio;
· collaborare nella gestione delle attività di promozione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali;
· collaborare nella pianificazione delle attività aziendali facilitando riscontri di trasparenza e tracciabilità.
Nell’articolazione “Gestione dell’ambiente e del territorio” vengono approfondite le problematiche della conservazione e tutela del patrimonio ambientale, le tematiche collegate alle operazioni di estimo e al genio rurale.
Nell’articolazione “Produzioni e trasformazioni” vengono approfondite le problematiche collegate all’organizzazione delle produzioni animali e vegetali, alle trasformazioni e alla commercializzazione dei relativi prodotti, all’utilizzazione delle biotecnologie.
Nell’articolazione “Viticoltura ed enologia” vengono approfondite le problematiche collegate all’organizzazione specifica delle produzioni vitivinicole, alle trasformazioni e commercializzazione dei relativi prodotti, all’utilizzazione delle biotecnologie.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” consegue i risultati di apprendimento, di seguito specificati in termini di competenze:
1. Identificare e descrivere le caratteristiche significative dei contesti ambientali.
2. Organizzare attività produttive ecocompatibili.
3. Gestire attività produttive e trasformative, valorizzando gli aspetti qualitativi dei prodotti e assicurando tracciabilità e sicurezza.
4. Rilevare contabilmente i capitali aziendali e la loro variazione nel corso degli esercizi produttivi; riscontrare i risultati attraverso bilanci aziendali ed indici di efficienza.
5. Elaborare stime di valore, relazioni di analisi costi-benefici e di valutazione di impatto ambientale.
6. Interpretare ed applicare le normative comunitarie, nazionali e regionali, relative alle attività agricole integrate.
7. Intervenire nel rilievo topografico e nelle interpretazioni dei documenti riguardanti le situazioni ambientali e territoriali.
Realizzare attività promozionali per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari collegati alle caratteristiche territoriali, nonché della qualità dell’ambiente.
In relazione a ciascuna delle articolazioni le competenze di cui sopra sono sviluppate
coerentemente con la peculiarità del percorso di riferimento.
1.9 ARTICOLAZIONE DELL’AZIONE DIDATTICA NELLE SEDI
In tutte le sedi dell’Istituto la progettazione didattica sarà articolata per assi culturali e per competenze.
1.10 PROGETTARE PER COMPETENZE
I docenti, organizzati per discipline nell’ambito dei quattro Assi culturali (dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale) individuano i contenuti fondamentali intorno ai quali intendono organizzare l’intervento formativo articolato in Unità di Apprendimento. (Mono disciplinari ed interdisciplinari)
Gli stessi individuano competenze chiave per la cittadinanza attiva, competenze relative al profilo in uscita e competenze disciplinari.
In particolare, in conformità con quanto indicato dalla Dirigente Scolastica nell’atto d’indirizzo, nonché in ottemperanza alla nota regionale, con la quale la direzione dell’URS fissa gli obiettivi regionali, i docenti di matematica e italiano delle classi del biennio, i docenti di italiano, matematica e inglese delle classi quinte, elaborano e pianificano, nell’ambito della progettazione disciplinare, strategie sistemiche e contenuti che perseguano l’obiettivo generale del miglioramento dei risultati nelle prove nazionali INVALSI.
Il curricolo a partire dal corrente anno scolastico è arricchito, secondo le disposizioni ministeriali, dall’insegnamento trasversale dell’Educazione Civica, il cui duplice obiettivo è quello di formare i giovani cittadini al senso di responsabilità e al rispetto reciproco e di promuovere lo sviluppo civico e il valore della memoria.
Nel corrente anno scolastico inoltre, la progettazione didattica è implementata dalla didattica digitale integrata utilizzata, in modalità complementare a quella in presenza, per video-lezioni, per attività di recupero degli apprendimenti, per singoli studenti, gruppi o classi, per percorsi di approfondimento disciplinari e interdisciplinari.
La DDI garantisce il diritto all’apprendimento delle studentesse e degli studenti sia in caso di nuovo lockdown, sia in caso di quarantena, isolamento fiduciario di singoli insegnanti, studentesse e studenti, che di interi gruppi classe. La DDI è orientata anche alle studentesse e agli studenti che presentano fragilità nelle condizioni di salute, opportunamente attestate e riconosciute, consentendo a questi per primi di poter fruire della proposta didattica dal proprio domicilio, in accordo con le famiglie.
1.11 PROGETTAZIONE PER COMPETENZE NELLE CLASSI DEL BIENNIO
La progettazione viene articolata in modo da:
a. consentire l’individuazione delle strategie più appropriate per l’interazione disciplinare, al fine di superare progressivamente la frammentazione dei saperi, fattore di disorientamento e di dispersione scolastica;
b. permettere l’approfondimento degli aspetti fondanti i quattro assi culturali: dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.
GLI ASSI CULTURALI
ASSE DEI LINGUAGGI:
Prevede come primo obiettivo la padronanza della lingua italiana, come capacità di gestire la comunicazione orale, di leggere, comprendere e interpretare testi di vario tipo e di produrre lavori scritti con molteplici finalità. Riguarda inoltre la conoscenza di almeno una lingua straniera; la capacità di fruire del patrimonio artistico e letterario; l’utilizzo delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione
Padronanza della lingua italiana:
Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti;
Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo;
Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi
Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario
Utilizzare e produrre testi multimediali
Essere consapevole dell’importanza che riveste la pratica dell’attività motoria - sportiva per il benessere individuale e collettivo
ASSE STORICO-SOCIALE
Riguarda la capacità di percepire gli eventi storici a livello locale, nazionale, europeo e mondiale, cogliendone le connessioni con i fenomeni sociali ed economici; l’esercizio della partecipazione responsabile alla vita sociale nel rispetto dei valori dell’inclusione e dell’integrazione.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione
· Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali.
· Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente
· Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio.
ASSE MATEMATICO
Riguarda la capacità di utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, di confrontare e analizzare figure geometriche, di individuare e risolvere problemi e di analizzare dati e interpretarli, sviluppando deduzioni e ragionamenti.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo dell’istruzione
· Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica.
· Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni.
· Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi
· Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico
ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO
Riguarda metodi, concetti e atteggiamenti indispensabili per porsi domande, osservare e comprendere il mondo naturale e quello delle attività umane e contribuire al loro sviluppo nel rispetto dell’ambiente e della persona. In questo campo assumono particolare rilievo l’apprendimento incentrato sull’esperienza e l’attività di laboratorio.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione
Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità
Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza
Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate.
1.12 PROGETTAZIONE PER COMPETENZE NELLE CLASSI DEL SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO
La progettazione per competenze partendo dal presupposto che da un lato deve rispondere ai bisogni formativi degli studenti, dall’altro al profilo educativo, culturale e professionale è articolata in percorsi formativi (UDA) strutturati in modo che ogni docente preveda quale contributo può offrire la disciplina per lo sviluppo delle competenze di cittadinanza europea e di profilo professionale.
COMPETENZE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE
Il Consiglio d’Europa ha adottato una nuova Raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente che rinnova e sostituisce il precedente dispositivo del 2006. Il documento tiene conto da un lato delle profonde trasformazioni economiche, sociali e culturali degli ultimi anni, dall’altro della persistenza di gravi difficoltà nello sviluppo delle competenze di base dei più giovani. Emerge una crescente necessità di maggiori competenze imprenditoriali, sociali e civiche, ritenute indispensabili “per assicurare resilienza e capacità di adattarsi ai cambiamenti”.
La Raccomandazione testimonia una forte curvatura verso il valore della sostenibilità, evidenziando la necessità – per tutti i giovani – di partecipare ad una formazione che promuova stili di vita sostenibili, i diritti umani, la parità di genere, la solidarietà e l’inclusione, la cultura non violenta, la diversità culturale, il principio della cittadinanza globale. La Raccomandazione pone l’accento sul concetto di competenza, declinato come combinazione di “conoscenze, abilità e atteggiamenti”, in cui l’atteggiamento è definito quale “disposizione/mentalità per agire o reagire a idee, persone, situazioni”.
Competenza alfabetica funzionale:
La competenza alfabetica funzionale comprende l'abilità di comunicare in forma orale e scritta in tutta una serie di situazioni e di sorvegliare e adattare la propria comunicazione in funzione della situazione. Comprende anche la capacità di distinguere e utilizzare fonti di diverso tipo, di cercare, raccogliere ed elaborare informazioni, di usare ausili, di formulare ed esprimere argomentazioni in modo convincente e appropriato al contesto, sia oralmente sia per iscritto. Essa comprende il pensiero critico e la capacità di valutare informazioni e di servirsene.
Competenza multilinguistica:
La competenza multilinguistica richiede la conoscenza del vocabolario e della grammatica funzionale di lingue diverse e la consapevolezza dei principali tipi di interazione verbale e di registri linguistici. È importante la conoscenza delle convenzioni sociali, dell'aspetto culturale e della variabilità dei linguaggi.
Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria:
La competenza matematica è la capacità di sviluppare e applicare il pensiero e la comprensione matematici per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane. La competenza in scienze si riferisce alla capacità di spiegare il mondo che ci circonda usando l'insieme delle conoscenze e delle metodologie, comprese l'osservazione e la sperimentazione, per identificare le problematiche e trarre conclusioni che siano basate su fatti empirici, e alla disponibilità a farlo. Le competenze in tecnologie e ingegneria sono applicazioni di tali conoscenze e metodologie per dare risposta ai desideri o ai bisogni avvertiti dagli esseri umani. La competenza in scienze, tecnologie e ingegneria implica la comprensione dei cambiamenti determinati dall'attività umana e della responsabilità individuale del cittadino.
Competenza digitale:
La competenza digitale presuppone l'interesse per le tecnologie digitali e il loro utilizzo con dimestichezza e spirito critico e responsabile per apprendere, lavorare e partecipare alla società. Essa comprende l'alfabetizzazione informatica e digitale, la comunicazione e la collaborazione, l'alfabetizzazione mediatica, la creazione di contenuti digitali e competenze relative alla cibersicurezza.
Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare:
La competenza personale, sociale e la capacità di imparare a imparare consiste nella capacità di riflettere su sé stessi, di gestire efficacemente il tempo e le informazioni, di lavorare con gli altri in maniera costruttiva, di mantenersi resilienti e di gestire il proprio apprendimento e la propria carriera. Comprende la capacità di far fronte all'incertezza e alla complessità, di imparare a imparare, di favorire il proprio benessere fisico ed emotivo, di mantenere la salute fisica e mentale.
Competenza in materia di cittadinanza:
La competenza in materia di cittadinanza si riferisce alla capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente alla vita civica e sociale, in base alla comprensione delle strutture e dei concetti sociali, economici, giuridici e politici oltre che dell'evoluzione a livello globale e della sostenibilità.
Competenza imprenditoriale:
La competenza imprenditoriale presuppone la consapevolezza che esistono opportunità e contesti diversi nei quali è possibile trasformare le idee in azioni nell'ambito di attività personali, sociali e professionali, e la comprensione di come tali opportunità si presentano. Le capacità imprenditoriali si fondano sulla creatività, che comprende immaginazione, pensiero strategico e risoluzione dei problemi, nonché riflessione critica e costruttiva in un contesto di innovazione e di processi creativi in evoluzione.
Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali:
La competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali richiede la conoscenza delle culture e delle espressioni locali, nazionali, regionali, europee e mondiali, comprese le loro lingue, il loro patrimonio espressivo e le loro tradizioni, e dei prodotti culturali, oltre alla comprensione di come tali espressioni possono influenzarsi a vicenda e avere effetti sulle idee dei singoli individui.
COMPETENZE PROFILO TECNICO PROFESSIONALE
Per l’elenco delle competenze di profilo Tecnico/Professionale si rimanda ai su indicati paragrafi 1.5, 1.8
1.13 PERCORSI DI QUALIFICA DI IeFP IN REGIME SUSSIDIARIO INTEGRATIVO
A partire dall’anno scolastico 2013-2014, secondo le Linee Guida per la realizzazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale, gli Istituti professionali statali possono fornire percorsi di qualifica di IeFP in regime sussidiario integrativo sulla base del D.P.R. nr. 87 e dell’Accordo Territoriale tra Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale e Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia del 26 gennaio 2011 e delle successive integrazioni.
Per le classi terze degli Istituti professionali verranno pertanto attivate in regime di sussidiarietà integrativa, ai sensi del citato Accordo Territoriale del 26 gennaio 2011 e successive integrazioni, le seguenti qualifiche:
· Operatore della ristorazione (Settore Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità alberghiera) prevede due indirizzi della figura:
- Preparazione pasti
- Servizi sala e bar
· Operatore ai servizi di promozione e accoglienza (Settore Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità alberghiera) prevede un indirizzo di figura
- Servizi del turismo”
· Operatore agricolo (Settore servizi per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale) prevede un indirizzo di figura:
- Coltivazioni arboree, erbacee, ortofloricole.
STANDARD FORMATIVI MINIMI AREA TECNICO- PROFESSIONALE IN ESITO ALLA CLASSE TERZA
L’ Operatore della ristorazione è in grado di:
1. Definire e pianificare le fasi delle operazioni da compiere sulla base delle istruzioni ricevute e del sistema di relazioni.
2. Approntare strumenti, attrezzature necessari alle diverse fasi di attività sulla base delle procedure previste e del risultato atteso.
3. Monitorare il funzionamento di strumenti, attrezzature e macchine, curando le attività di manutenzione ordinaria.
4. Predisporre e curare gli spazi di lavoro eseguendo le operazioni di pulizia, al fine di assicurare il rispetto delle norme igieniche e di contrastare affaticamento e malattie professionali.
5. Effettuare le operazioni di preparazione per la conservazione e lo stoccaggio di materie prime e semilavorati alimentari in conformità alle norme igienico-sanitarie.
6. Scegliere e preparare le materie prime e i semilavorati secondo gli standard di qualità definiti e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie vigenti.
In esito all’indirizzo “Preparazione pasti, è inoltre in grado di:
1. Realizzare la preparazione di piatti semplici, secondo gli standard di qualità definiti e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie vigenti.
In esito all’indirizzo “Servizi di Sala e Bar, è inoltre in grado di:
1. Predisporre la comanda/ordine, secondo lo standard aziendale richiesto
2. Servire in sala pasti e bevande nel rispetto delle norme igienico-sanitarie vigenti
3. Somministrare bevande, gelati, snacks, prodotti di caffetteria e pasticceria nel rispetto delle norme igienico-sanitarie vigenti.
L’Operatore ai servizi di promozione e accoglienza (Settore Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità alberghiera);
L’”Operatore ai servizi di promozione ed accoglienza” è in grado di:
1. Definire e pianificare la successione delle operazioni da compiere, sulla base delle istruzioni ricevute e del sistema di relazioni.
2. Approntare materiali, strumenti e macchine necessari alle diverse fasi di attività, sulla base della tipologia delle indicazioni e procedure previste e del risultato atteso.
3. Monitorare il funzionamento degli strumenti e delle macchine.
4. Predisporre e curare gli spazi di lavoro al fine di assicurare il rispetto delle norme igieniche e di contrastare affaticamento e malattie professionali.
5. Acquisire ed archiviare informazioni sul prodotto/servizio offerto, secondo criteri dati di fruibilità e aggiornamento.
6. Evadere le pratiche amministrativo-contabili relative al prodotto / servizio offerto.
In esito all’indirizzo “Servizi del turismo”, è inoltre in grado di:
1. Rendere fruibili le opportunità ed i servizi turistici disponibili.
L’Operatore agricolo (Settore servizi per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale) è in grado di:
1. Definire e pianificare fasi delle operazioni da compiere sulla base delle istruzioni ricevute e del sistema di relazione, ottimizzando i processi lavorativi e l'uso dei mezzi di produzione.
2. Predisporre e curare degli spazi di lavoro in generale al fine di contrastare affaticamento e malattie professionali.
3. Collaborare nella scelta dell’indirizzo produttivo e nella gestione dell’azienda.
4. Collaborare nella redazione e archiviazione di documenti fiscali e amministrativi specifici del settore.
5. Pianificare l’impiego, approntare e utilizzare in autonomia e sicurezza macchine, attrezzi, impianti e strutture nei vari processi di produzione di natura zootecnica, agricola, floricolturale, forestale.
6. Effettuare la cura, la pulizia e la manutenzione delle macchine, attrezzi, impianti e strutture nonché l'alloggiamento delle macchine e degli attrezzi.
7. Effettuare trasformazioni agro-industriali e alimentari di prodotti primari dell’azienda, adattando le tecniche alle diverse circostanze.
8. Eseguire il confezionamento e la conservazione dei prodotti.
9. Eseguire lo stoccaggio e la vendita dei prodotti.
In esito all’indirizzo “Coltivazioni arboree, erbacee, ortofloricole”, è inoltre in grado di:
1. Eseguire le operazioni fondamentali attinenti alla coltivazione di piante arboree, erbacee,
ortofloricole.
ESAME DI QUALIFICA
L’esame di qualifica si articola in due momenti:
· FASE “A” – Prove strutturate relative ai 4 assi culturali;
· FASE “B” – Prove di indirizzo specifico.
FASE “A”
Fase “A 1”: Prove strutturate relative ai 4 assi culturali
Nel periodo precedente il termine delle lezioni, i docenti del corso, sulla base delle scelte didattiche operate durante il percorso formativo, sottopongono i candidati a prove semistrutturate pluridisciplinari di ammissione per l’accertamento delle competenze di base (con riferimento agli Assi Culturali) e Tecnico Professionali, al fine di verificare il conseguimento degli standard formativi previsti dal corso.
Fase “A 2”
Alle prove strutturate segue lo scrutinio che costituisce la prima fase di valutazione d’esame, in cui il Consiglio di Classe tiene in considerazione:
a) Gli esiti delle prove finali di ammissione;
b) La frequenza di un numero di ore di attività non inferiore al 75% del monte ore annuale;
c) Il percorso formativo triennale dell’alunno;
d) Gli esiti delle attività di formazione in alternanza scuola-lavoro.
Fase “A 3”
Il Consiglio di Classe esprime un voto in decimi, per ciascun asse culturale, e un voto in centesimi per l’ammissione, e delibera con motivazione l’ammissione/non ammissione del candidato alla seconda fase della valutazione.
L’ammissione è deliberata a seguito della verifica dei seguenti elementi:
a) frequenza di un numero di ore di attività non inferiore al 75% del monte ore annuale;
b) Insussistenza di eventuali insufficienze gravi;
c) Possesso della media di 6/10 nel profitto e nella valutazione del comportamento.
· FASE “B”
Fase “B 1”- Prova d’indirizzo specifico
L’esame di qualifica costituisce la seconda fase della valutazione finale e tende a misurare, attraverso una PROVA D’INDIRIZZO SPECIFICO, l’acquisizione delle competenze proprie del profilo culturale in uscita.
La prova è finalizzata ad accertare le conoscenze, competenze e abilità professionali. Al candidato sarà richiesta la soluzione di un “caso pratico” professionale che si presenterà come un problema aperto e che gli consentirà di dimostrare abilità di decisione, di tipo progettuale o di scelta modulare e abilità di realizzazione pratica.
Fase “B2” -Prova Orale
Partendo dalla proposta di un caso pratico di tipo professionale, il colloquio pluridisciplinare è finalizzato all’accertamento delle seguenti competenze:
Saper usare le conoscenze/competenze acquisite (possiede i nuclei concettuali fondamentali, sa analizzare nella sua complessità un progetto, un problema/una situazione tecnico-professionale ecc…)
Saper discutere su un problema concreto (sa motivare scelte e procedure ecc…)
Saper collegare ed integrare conoscenze (sa compiere collegamenti con problemi tecnico-professionali, processi produttivi, realtà aziendali, norme di settore ecc…)
Saper usare la lingua (utilizza il lessico di settore, sa esporre con chiarezza e coerenza logica, sa argomentare ecc…)
VALUTAZIONE DELL’ESAME
La prova d’esame è valutata in centesimi
La Commissione ha a disposizione 20 punti positivi e negativi
La prova di esame viene ritenuta superata se il candidato raggiunge almeno 70/100 (quale somma del punteggio di ammissione e del punteggio di esame)
LA COMMISSIONE
La commissione d’esame si insedia a conclusione della Fase A dell’esame di qualifica ed è composta:
a) da un esperto designato dall’Assessorato Regionale della Istruzione e della Formazione Professionale;
b) da 2 docenti dell’area professionale designati dal consiglio di Classe;
c) da un esperto proveniente dal mondo del lavoro designato dal Dirigente Scolastico.
Capitolo 2 – METODOLOGIA VERIFICA E VALUTAZIONE
2.1 STRATEGIE METODOLOGICHE
Le strategie metodologiche sono orientate verso una didattica attiva (operatività concreta e cognitiva), individualizzata (semplificazione, riduzione, adeguamento dei contenuti per garantire i traguardi essenziali irrinunciabili) e personalizzata (momenti laboratoriali diversificati che valorizzino stili e modalità affettive e cognitive individuali), che si realizza attraverso l’utilizzo di modelli atti a sviluppare ambienti di apprendimento attivi, laboratoriali e cooperativi quali:
ü Lezione frontale: in apertura delle UA, per l’acquisizione da parte degli allievi di informazioni di carattere generale e per l’individuazione di eventuali ambiti di indagine e di approfondimento.
ü Braistorming e circle time: discussione scaturita dalle esigenze e dagli interessi degli allievi.
ü Problem posing: individuazione del problema.
ü Pproblem solving: formulazione d'ipotesi.
ü Peer education: formazione di gruppi di lavoro e operatività della verifica delle ipotesi e verifica dei risultati raggiunti.
ü Sollecitazione all’uso del metodo induttivo- deduttivo: per il potenziamento delle abilità logiche e di riflessione sui contenuti.
ü Applicazione delle competenze acquisite mediante sistematiche esercitazioni: sia in gruppo sia individuali.
ü Adozione della metodologia iconica (disegno, immagini, audiovisivi);
ü Adozione della forma verbale (lezione ex cathedra, conversazione, interviste, lettura, audizione).
ü Adozione della forma grafica (relazione scritta, questionari, cronaca, composizione, rielaborazione).
ü Adozione di strategie tecnologiche e dotazioni informatiche (collegamenti con la piattaforma nazionale e-learning object).
ü E-learning: apprendimento attraverso le tecnologie multimediali.
La definizione di comportamenti comuni da parte dei docenti del Consiglio di Classe consente di ottenere migliori risultati nel processo di insegnamento/apprendimento, in quanto il comportamento del docente suscita negli allievi particolari esperienze socio-emotive di significato promozionale o ostacolante.
Pertanto si propone che tutti i docenti assumano i seguenti comportamenti:
· mantenere la massima trasparenza nella progettazione e nei criteri di valutazione (il docente deve rendere sempre partecipe l'alunno di quel che egli sta facendo e di come valuta il lavoro);
· favorire la partecipazione attiva degli alunni ed incoraggiarne la fiducia per le proprie possibilità, rispettando la specificità individuale del modo di apprendere;
· non demonizzare l'errore, ma accettarlo ed utilizzarlo per modificare i comportamenti dell'allievo;
· utilizzare metodologie e strumenti diversi e funzionali alle competenze da raggiungere;
· creare condizioni favorevoli per apprendimenti autonomi e ciò in particolar modo per gli studenti adulti;
· correggere gli elaborati scritti con rapidità in modo da utilizzare la correzione come metodo formativo;
· favorire l'autovalutazione;
· esigere puntualità nell'esecuzione dei compiti;
· pretendere rispetto nei confronti delle persone che lavorano per e nella scuola (insegnanti, personale addetto alla segreteria, bidelli, ecc.), dell'ambiente esterno e dei beni comuni (attrezzature, suppellettili, ecc.)
2.2 VERIFICHE E VALUTAZIONE
Accertamento e valutazione sono due termini che, a volte, vengono confusi nella stessa operazione. L'atto dell'accertare (verifica), che si effettua mediante determinati strumenti (tecnica dell'osservazione sistematica), è un atto di conoscenza che precede ogni espressione di giudizio relativo a quanto accertato. L'atto del valutare, invece, segue l'atto dell'accertare e consiste nel leggere i risultati accertati e giudicarli in funzione di criteri prefissati e strettamente collegati allo scopo per cui si accerta e si valuta.
È bene sottolineare che, la valutazione, nel nostro Istituto, non tiene conto solo del risultato nello studio in ogni singola disciplina, ma anche del progressivo sviluppo della personalità e delle competenze via via acquisite sui vari piani: cognitivo, valutativo, decisionale, operativo, relazionale, etc.
2.3 PROVE DI INGRESSO
Momento fondamentale della progettazione didattica disciplinare è l’analisi della classe volta alla conoscenza delle abilità e competenze possedute dagli allievi.
Prima dell’avvio dell’anno scolastico i Dipartimenti disciplinari predisporranno prove di ingresso comuni, da somministrare in tutte le classi, con l’obiettivo di pervenire alla valutazione dei pre-requisiti e dei livelli di partenza degli studenti e affinché ciascun docente possa attivare strategie più adeguate per l’eventuale recupero delle lacune di base e impostare in modo costruttivo la progettazione disciplinare da sviluppare nell’anno scolastico in corso.
È sottinteso infatti che il processo di insegnamento/apprendimento preveda necessariamente il possesso da parte degli allievi di conoscenze e abilità minime che consentano loro di seguire efficacemente il percorso didattico.
2.4 VERIFICA E TIPOLOGIE DELLE PROVE
Durante lo svolgimento di una Unità di Apprendimento è opportuno verificare frequentemente i livelli di apprendimento (verifiche formative/verifiche non fiscali non soggette a voto), che permettano ove necessario, di riprendere l'argomento e di trattarlo con strategie diverse al fine di migliorare l'apprendimento dell'allievo. Dopo ogni Unità di Apprendimento si predisporranno prove scritte di qualsivoglia tipologia e/o orali di tipo tradizionale modulandole per difficoltà e complessità.
Prima della chiusura del 1^ quadrimestre e ad aprile verranno predisposte delle prove oggettive comuni da somministrare in tutte le classi dell’Istituto.
Le prove comuni intermedie avranno valore diagnostico e regolativo e quindi atte a:
ü verificare specifiche difficoltà nell’apprendimento degli alunni e costruire mirate procedure di recupero;
ü fornire feedback allo studente per autovalutarsi e al docente per modificare la propria azione didattica.
Le prove comuni finali serviranno a definire i progressi raggiunti dagli allievi e ad attestare i livelli di competenza.
2.5 VALUTAZIONE
La valutazione è un processo sistematico e continuo che si fonda su criteri ed è elaborata collegialmente. Misura le prestazioni dell’alunno, l’efficacia degli insegnamenti e la qualità dell’offerta formativa, e fornisce le basi per un giudizio di valore che consente di prendere migliori decisioni sul piano pedagogico (valutazione diagnostica e valutazione formativa) e sul piano sociale (valutazione sommativa che è certificativo-comunicativa).
La valutazione formativa o continua si configura come un monitoraggio dei processi di apprendimento ed ha una funzione regolativa dell’attività educativa e didattica, sia da parte del docente, che da parte dell’alunno. Il monitoraggio, è una procedura di osservazione sistematica che mira a visualizzare l’andamento delle variabili di un processo in atto e del loro evolversi nel tempo e nello spazio, al fine di poter eventualmente intervenire ed apportare le opportune modifiche.
Dalla normativa che regola l’autonomia scolastica si evince che i livelli di valutazione sono tre:
1. Valutazione dell’alunno, tesa ad apprezzare i processi e gli esiti dell’apprendimento.
Sulla base di parametri oggettivi si accertano:
- gli aspetti misurabili del suo apprendimento (conoscenze, competenze, capacità);
- i progressi ottenuti rispetto al livello di partenza, gli interessi, le attitudini, le eventuali distanze degli apprendimenti dai traguardi comuni;
- i fattori che hanno condizionato i livelli di conseguimento degli obiettivi formativi.
Valutazione dei risultati conseguiti dalle istituzioni scolastiche, mirata a rilevare le caratteristiche del servizio erogato (valutazione interna).
La qualità degli apprendimenti, infatti, non è garanzia della qualità della formazione e non dipende solo dalla professionalità degli insegnanti, ma dall’azione complessiva svolta dalla scuola (clima positivo, attenzione ai bisogni degli alunni, organizzazione, collegialità, gestione efficace delle risorse ecc.). Uno strumento valido per la valutazione del servizio offerto dal singolo istituto è l’autoanalisi che è un modello di analisi di tipo euristico, in quanto si limita solo a descrivere un’ipotesi interpretativa atta a facilitare i processi di cambiamento. L’autoanalisi ha una funzione autoregolativa e prevede la messa a punto di un sistema di monitoraggio con individuazione di campi di indagine e macroindicatori particolarmente significativi (per ogni macroindicatore vanno definiti indicatori/descrittori). 3. Valutazione del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e degli standard di qualità del servizio, orientata a cogliere tendenze, rapporto costi/ benefici, risorse, risultati del sistema scolastico nella sua globalità.
La valutazione di sistema (valutazione esterna) riguarda tutti gli aspetti che possono influire positivamente o negativamente sul raggiungimento delle finalità educative (contesto socioculturale, situazione strutturale e organizzativa, gestione delle risorse umane e finanziarie ecc). È una strategia di rilevazione che tenta di mediare la cultura della produttività con la cultura dell’autoreferenzialità.
2.6 MODALITA’ DI VALUTAZIONE
In sede di valutazione infraquadrimestrale, quadrimestrale e finale si adotteranno apposite griglie di valutazione in allegato al presente documento.
I voti si assegnano, su proposta dei singoli insegnanti, in base ad un giudizio brevemente motivato desunto da un congruo numero di verifiche orali, scritte, pratiche o grafiche, delle consegne eseguite a casa o a scuola, corrette e classificate durante i trimestri. In ogni caso bisognerà rendere consapevole l’alunno che per verifica si intende lo strumento atto a misurare performance, sia parziale che globale.
Pertanto saranno elementi utili ad esprimere la valutazione quadrimestrale e finale gli interventi in classe, la partecipazione alle attività in classe e la progressione di apprendimento. Se non vi è dissenso, i voti in tal modo proposti si intendono approvati; altrimenti le deliberazioni sono adottate a maggioranza, e, in caso di parità, prevale il voto del Presidente.
2.7 AZIONI DI RECUPERO
In applicazione del Decreto Ministeriale n° 80 del 3.10.2007 e della successiva Ordinanza Ministeriale n° 92 del 5.11.2007 che dettano le disposizioni sulle attività di sostegno e di recupero e sugli interventi didattico-educativi per gli studenti, il Collegio dei Docenti si impegna ad attivare un piano di azioni finalizzate a “prevenire l’insuccesso scolastico” e al “recupero delle carenze” rilevate sia dopo la somministrazione dei test d’ingresso, sia nel corso dello svolgimento delle Unità di apprendimento.
L’attività di recupero coinvolge l'intero Consiglio di Classe, il quale programma ed attua gli interventi procedendo ad una attenta analisi dei bisogni formativi di ciascuno studente e della natura delle difficoltà nell’apprendimento delle varie discipline. Il Consiglio di classe al fine di garantire ad ogni alunno il pieno sviluppo delle potenzialità individuali e il successo scolastico, orienterà l’azione didattica a:
ü sviluppare nello studente un atteggiamento di fiducia sulle possibilità di inserirsi efficacemente nel processo di apprendimento (recupero motivazionale);
ü potenziare le tecniche e le abilità di studio per favorire negli studenti l’acquisizione di un efficace metodo di studio affinché possano “imparare ad imparare” (recupero metodologico trasversale);
ü individuare le specifiche debolezze /lacune e rimuoverle con interventi mirati (recupero disciplinare);
ü semplificare, ridurre e adeguare i contenuti di ciascuna disciplina per garantire i traguardi essenziali irrinunciabili (recupero disciplinare).
Ritenendo che l’attività di recupero debba essere considerata parte integrante del processo formativo piuttosto che misura straordinaria, l’istituto prevede azioni da realizzare nel corso dell’anno scolastico e nello specifico:
Ø attività di sostegno o recupero in itinere
Ø interventi individualizzati
Ø pausa didattica
Ø IDEI/Sportello Help
Di seguito si riportano i periodi delle attività di recupero e potenziamento approvati in seno al Collegio dei docenti:
ü Attività di recupero e potenziamento in riferimento alla personalizzazione del PFI in orario curricolare: 01 febbraio – 12 febbraio (classi 1^, 2^, 3^IPSEOA/IPSARS)
ü Attività di recupero e/o potenziamento in orario curricolare: 01 febbraio – 12 febbraio
ü Verifiche formali sul recupero del debito formativo 1° appello: 01 marzo - 05 marzo
ü Verifiche formali sul recupero del debito formativo 2° appello: 05 aprile - 07 aprile
ü Corsi di recupero estivo per eventuali azioni correttive del PFI: 28 giugno -14 luglio
ü Corsi di recupero per eventuali alunni con debito formativo e con giudizio sospeso: 28 giugno -14 luglio
DISCIPLINE AFFERENTI AGLI ASSI CULTURALI
GRIGLIA DI VALUTAZIONE COGNITIVA
GRIGLIA DI VALUTAZIONE COGNITIVA IN DAD
GRIGLIA DI VALUTAZIONE INFAQUADRIMESTRALE
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI FORMATIVI IN DAD
GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER L'ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
GRIGLIA DI VALUTAZIOE DELCOMPORTAMENTO IN DAD
Approvato dal Collegio dei Docenti nella seduta del 13/05/2022