L’Ilva rischia la chiusura: cosa c’è di nuovo?

ArcelorMittal sta riducendo il contributo, ma non vuole mollare le redini. Nel frattempo il governo incontra i sindacati.

10 gennaio 2024

di Matteo Greco e Riccardo Albano

Ormai da anni l’Ilva è in crisi costante a causa dei problemi che provoca l’inquinamento. Ora, però, l’acciaieria di Taranto sta rischiando la chiusura a causa di alcuni altri problemi. Gli operai dell’area Altoforni hanno fatto uno sciopero di 48 ore, che è stato attuato, come spiegano le sigle metalmeccaniche, "per impedire che ArcelorMittal continui nel suo ricatto, utilizzando i lavoratori e la fabbrica come scudo, per ricevere ulteriori risorse pubbliche da sperperare fino alla chiusura dello stabilimento", o per dirla in maniera più semplice, per protestare contro lo sfruttamento degli operai e della fabbrica. Inoltre, il denaro per continuare non basta, perché ArcelorMittal non sta più investendo nell’azienda. Attualmente, la quota degli indiani è del 62%, ma vogliono ridurla al 34%, pur senza mollare la governance. L’8 gennaio ArcelorMittal ha avuto un incontro a Palazzo Chigi, direttamente con il governo Meloni. che ha proposto di nazionalizzare l’azienda temporaneamente, alla ricerca di un nuovo socio privato. Gli indiani, però hanno rifiutato. Ora possiamo solo provare a immaginare quello che potrebbe succedere in attesa dell’incontro che si terrà domani fra il governo e i sindacati.

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