Incontro con

Edith Bruck

Interviste PER NON DIMENTICARE.pdf

La nostra esperienza è stata unica,un vero onore…

abbiamo potuto ascoltare e parlare con EDITH BRUCK (sopravvissuta ai campi di sterminio e concentramento). Ci ha fatto capire che il futuro è nelle nostre mani e perciò dobbiamo tenercelo stretto e non fare gli stessi errori del passato.

Fino a poche settimane fa questo incontro non poteva neanche sfiorare i nostri pensieri, ma poi è arrivata la professoressa ad annunciarci questa magnifica notizia.

Per noi questo argomento viene trattato relativamente poco perché certe persone credono che i ragazzi non sarebbero mai in grado di capire. Ma non è così.

Talvolta i genitori vogliono tenerci chiusi come i pulcini nel guscio, ma non sempre è bene…

Eravamo appena scesi in cortile, ed ecco dopo cinque minuti il prof. che già ci chiama per salire. Dopo i cinquemila scalini (esattamente così sembrano) il nostro “gregge” di pecore entra in classe; dopo esserci connessi in video conferenza ed esserci riuniti con le varie classi è “arrivata” la signora Bruck. Le classi hanno posto le domande a cui lei ha risposto con molta libertà e talvolta commuovendosi; tutto l’istituto era di nuovo riunito e questo ci ha fatto davvero molto piacere.

Desideriamo esprimere la nostra riconoscenza per la pazienza di Edith Bruck e per l'opportunità che ha offerto la scuola.



Ecco un po’ di storia per capire meglio…


Da piccola Edith veniva chiamata Ditke, un soprannome affettuoso che usavano praticamente tutti quelli che la conoscevano.

Nel 1944 viene deportata dal ghetto di Satoraljaujhely ad Auschwitz, e poi ad altri campi come Dachau e Landsberg. Nel 1945 viene liberata insieme alla sorella Judith.

Nonostante siano passati moltissimi anni, il ricordo di quei mesi terrificanti, perché altri aggettivi non ci sono, è ancora vivido nella sua memoria, incancellabile e permanente come una traccia marchiata a fuoco nel suo cuore.


“Nascere per caso,

nascere donna,

nascere povera,

nascere ebrea,

è troppo in una sola vita.”

Edith Bruck “Versi vissuti”


Lettera a Edith Bruck

Cara signora Bruck,

ci dispiace per ciò che ha passato e la ammiriamo per la sua forza e il suo coraggio nel confidarsi con noi.

Purtroppo non riusciremo mai a capire il dolore che tuttora la colpisce.

La stimiamo perché, anche se le abbiamo fatto delle domande un po’ scomode, lei è riuscita a rispondere, nonostante il suo dolore.

È sconcertante sapere cosa avete passato...

Siamo qui per dirle che è una donna molto forte e che speriamo un giorno di riuscire a combattere contro la disumanità, come lei ha fatto e tuttora fa.

Le sue parole sono d’oro e siamo felicissimi di essere riusciti a sentirla di persona.

Le auguriamo il meglio nella vita.

Col cuore.

2^ A di Spormaggiore




LE NOSTRE RIFLESSIONI (classe 1^ A)

PENSIERI 1A.pdf