Il caffè letterario

Oggi parliamo di...

A cura di: Allegra Contini, Isabel Arteaga, Matilde Iori, Nora Bassoli,Allessandro Bolognesi, Ottavia Gualdi

IL VALORE DELLA GENTILEZZA

La gentilezza è un atto che fa stare bene tutti, sia chi la dona, sia chi la riceve. Si può esprimere in tanti modi e può avere diversi obiettivi. La gentilezza può salvare delle vite e donare sicurezza e felicità.

"La gentilezza, l’unico virus che migliora e allunga la vita, cosa aspettiamo a diffonderla?"

“ La gentilezza è un’azione semplice che, però, spesso sembra difficilissima: non abbiamo voglia, tempo, pazienza…”

Ma perché, quando cresciamo tendiamo a mettere da parte il nostro lato “generoso” e a pensare più a noi stessi?

Aiutare gli amici è più facile: con chi non conosci puoi essere influenzato, purtroppo, dai pregiudizi.

«Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla.

Sii gentile, sempre».

Anche se l’autore è incerto, quest'ultima frase oggi vale doppio visto il delicato momento che stiamo vivendo, teniamolo bene a mente, perché è più difficile da rispettare.

Spesso è faticoso essere gentili con gli altri, presi da noi stessi, chiusi nel nostro piccolo universo. In tanti momenti la gentilezza viene dimenticata, soprattutto quando si è molto sotto pressione come in questo periodo, per di più a causa di qualcosa che è molto più grande di noi. A chi non capita di rispondere in modo sgarbato, di dire cose che non pensa, di agire senza guardare chi ha attorno, ma pensando solo ed esclusivamente a sé?

Il Covid è entrato prepotentemente nelle nostre vite e ci ha messi a dura prova…Perché perdere le buone maniere e l’attenzione verso il prossimo? In verità in questo periodo di difficoltà molte persone stanno offrendo il loro aiuto ad altre che ne hanno più bisogno, ad esempio i volontari della Croce Rossa o i medici e gli infermieri, che ogni giorno fanno turni di lavoro molto pesanti e difficili, rischiando la loro vita per aiutare i malati di Covid. Molta gente, inoltre, sta perdendo il lavoro e la casa e diverse associazioni offrono il loro aiuto donando cibo, vestiti e magari anche un tetto sotto cui dormire.

Anche a scuola la gentilezza è molto importante, perché è lì che si impara ad essere solidali e aperti verso le altre persone, perché più si cresce, più si rischia di diventare diffidenti e sgarbati con gli altri, in quanto presi da mille preoccupazioni.

Nel seguente testo, inseriremo alcune frasi tratte da un’intervista ad una Professoressa di Silea, in provincia di Treviso. Mara Pillon ha detto “basta” alle piccole “ingiustizie” quotidiane, iniziando insieme ai suoi alunni un percorso di circa un mese, basato proprio sulla gentilezza.


La prof spiega così come è nata la sua idea «Era una mattina come tante. Al bar neppure mi avevano salutata, indaffarati com’erano. In macchina mi ero presa un gestaccio soltanto perché avevo rallentato un poco. Arrivata in classe, i soliti due o tre esagitati erano già impegnati nelle primissime prevaricazioni della giornata e gli altri mi hanno guardata appena. Mi sono detta basta!

È ora di cambiare».


E se proprio ci siamo dimenticati come si fa a essere gentili possiamo allenarci a

ri-diventarlo!


«Lo sguardo è l’unico presupposto di una relazione autentica e la gentilezza è la scintilla che può innescarla. Nelle mie classi ci sono spesso atteggiamenti di prevaricazione, aggressività, volgarità. Io ho voluto dare prevalenza alla parte positiva della classe e in generale di tutte le persone. I ragazzi non sono più abituati a mostrare i sentimenti, hanno paura di sembrare deboli. Sono allenati a soffocarli, nasconderli sotto una maschera di prepotenza. Ho voluto tirare fuori la parte umana che ognuno di noi ha dentro».



Non pentiamoci mai di essere gentili con qualcuno, anche perché quando saremo noi ad avere bisogno, gli altri saranno più portati ad aiutarci!

Alcuni ragazzi si sono distinti perché hanno dato il loro contributo per migliorare la società o per eliminare gli stereotipi che ci impediscono di vedere oltre. Molto interessante a tal proposito è un articolo del quotidiano “La Repubblica”:

Mattarella premia i 25 giovani Alfieri della bontà e della creatività

Ecco i ragazzi e le ragazze e le motivazioni degli attestati d'onore e le tre targhe per le azioni collettive

22 APRILE 2020

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito 25 attestati d'onore di "Alfiere della Repubblica" a giovani che si sono distinti come costruttori di comunità, attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali. Sono giovani che rappresentano modelli positivi di cittadinanza e che sono esempi dei molti ragazzi meritevoli presenti nel nostro Paese. Accanto ai 25 attestati d'onore sono state consegnate anche tre targhe per azioni collettive, sempre ispirate a valori di altruismo e al senso di responsabilità verso il bene comune. Ecco i premiati e le motivazioni.


Lorenzo Caprotti, 15 anni, residente a Vimercate (MB) - Per il coraggio mostrato nell'affrontare il difficile percorso di cura e per l'impegno nell'organizzazione di Winner Cup, speciale campionato di calcio tra ragazzi europei malati oncologici.


Diego Costi, 15 anni, residente a Genova - Per aver inventato un gelato che, grazie ai suoi ingredienti e alle sue caratteristiche, può essere mangiato da chi è affetto dal morbo di Crohn.


Loris Esposito, 14 anni, residente a Leno (BS) - Per aver realizzato una cintura che aiuta le persone non vedenti a orientarsi nel movimento grazie a un sistema di sensori a ultrasuoni.


David Fabbri, 16 anni, residente a Scarperia (FI) - Per l'impegno contro il bullismo, per essere riuscito a trasformare la violenza subita in uno sforzo creativo, di denuncia e sensibilizzazione. Il suo cortometraggio sulla violenza nel mondo giovanile ha vinto un concorso scolastico e ora è diventato anche un libro.


Sofia Ferrarese, 16 anni, residente a Veneo Brugine (PD) - Per aver promosso la conoscenza della montagna e il rispetto della natura, per la passione e l'impegno con cui lavora al ripristino dei sentieri montani danneggiati dalla tempesta Vaia nell'ottobre 2018.


Mirco Frattura, 15 anni, residente a L'Aquila - Per la passione educativa e la capacità di mettersi in gioco, organizzando sport e laboratori per i più piccoli e divenendo un modello positivo per i coetanei.



E noi, cosa possiamo fare per essere gentili?


Essere gentile è semplice, lo si può essere anche attraverso piccoli gesti come per esempio:

-aiutare i compagni in difficoltà;

-chiamare un famigliare o un amico che non si sente da tanto tempo;

-trattare bene chi ci sta accanto, l’educazione è un forma di gentilezza;

-aiutare la propria famiglia nei lavori casalinghi;

-non essere mai sgarbati con chi cerca di aiutarci.


Il nostro padlet sulla gentilezza !