Ordine: Laurales
Famiglia: Lauraceae
Genere: Laurus
Specie: Laurus nobilis L., 1753
Nome italiano: Alloro
L'epiteto del genere deriva dal latino laurus ( = lauro o alloro, pianta sacra ad Apollo). Il termine è assonante con il celtico lauer (=sempreverde) e con il sanscrito daru (=albero).
L'epiteto della specie deriva dal latino nobilis (= nobile, riconoscibile, famoso, rinomato, eccellente).
Piccolo albero (talvolta arbusto) alto 10 (20) m e poco longevo. Piante sempreverde, ha chioma piramidale folta e densa. Il tronco è eretto, spesso sinuoso e fortemente ramificato, con rami eretti e molto fitti. La corteccia liscia è dapprima prima verde, poi grigia e infine nerastra o bruna,
Le foglie sono intere, coriacee, persistenti, aromatiche, alterne, raramente opposte o verticillate. Sono brevemente picciolate, ellittico-lanceolate con apice acuto, lunghe fino a 20 cm, glabre a margine lievemente ondulato. La pagina superiore è lucida di colore verde scuro, quella inferiore più chiara e verde opaco.
L a pianta è dioica e fiorisce da febbraoi ad aprile. I fiori sono peduncolati, di colore bianco-giallastro, profumati; riuniti in piccole ombrelle di 4-5 fiori all'ascella delle foglie. I fiori maschili presentano 8-12 stami in verticilli, quelli femminili hanno ovario supero, 1 stilo, stigma trifido, 4 stami sterili.
I frutti sono drupe ovoidali, aromatiche, nerastre che contengono un solo seme sferoidale, con due cotiledoni ricchi di sostanze grasse. Giungono a maturazione ottobre-novembre. I frutti rimangono sulla pianta per tutto l'inverno, talvolta sino a primavera inoltrata, non è difficile vedere i nuovi fiori, a fianco delle vecchie drupe.
L'alloro è un albero sempreverde a distribuzione mediterraneo-atlantica. In Italia è specie spontanea certamente nelle isole e probabilmente anche nella zona peninsulare. Sicuramente nelle regioni continentali a nord del Po è di antica introduzione, ma qui, anche grazie diversi uccelli che ne diffondono i semi, si è rapidamente diffuso allo stato subspontaneo.
L'alloro predilige clima caldo-umido e terreni profondi e ricchi di elementi nutritivi. Sopporta bene il freddo ma non lunghe gelate. Pianta diffusa nell'area di distribuzione della macchia mediterranea, è presente soprattutto al margine interno e superiore delle colline litoranee, nei valloni più freschi, nelle depressioni, lungo i pendii meno asciutti. La specie diviene dominante solo laddove particolarità topografiche o edafiche mitigano sia l'aridità estiva sia le gelate invernali, rendendo l'alloro competitivo come albero tanto nei confronti delle sclerofille sempreverdi quanto delle latifoglie decidue. Partecipa anche a macchie di arbusti bassi, dove può essere dominante i situazione rupestri. Più di frequente si osserva però in molte compagini forestali della collina mediterranea, dove partecipa al sottobosco arbustivo senza quasi mai assumere portamente arboreo.
TEMPO E MODALITA' DI RACCOLTA O COLTIVAZIONE: È possibile raccogliere le foglie tutto l'anno ma le migliori si possono raccogliere in luglio-agosto.