La UEFA introduce il Fair Play Finanziario

Beneficio o danno per l'economia calcistica?

di Matteo Zarantonello - 20 maggio 2023

Il fair play finanziario è un progetto introdotto dal comitato della  Uefa per le società calcistiche ad un auto-sostentamento finanziario nel lungo periodo.

Il fair play finanziario nasce come “tutela”  tra le squadre europee, vista la disparità  economica e di incassi tra le diverse società.

La ragione per cui è stato deciso di realizzare questo programma fu la folle campagna di calciomercato estiva da più di 260 mln di euro nel 2009 effettuata dal Real Madrid del presidente Florentino Pérez. 

Il suo obiettivo è portare il benessere generale nel calcio. È attuabile se le società soddisferanno i criteri di fair play finanziario e, inoltre, raggiungeranno un bilancio sostenibile, in modo che la passione faccia rima con ragione. 

Michel Platini ha pronunciato queste parole e si è proclamato il promotore di questa idea, che mira a ridurre le diversità e a rendere le società di calcio il più sostenibili possibile.

Le società calcistiche-europee verranno controllate così dalla UEFA sulla base di

tre punti fondamentali.


Michel Platini e altri dirigenti UEFA si sono più volte soffermati sul punto 3, ritenendo fondamentale che le società non investono più di quanto guadagnano con gli introiti.

Il Dirigente sportivo francese Michel Platini

Nel corso degli anni riguardo a quest'ultimo punto il fair play finanziario è stato oggetto di critiche perché alcuni pensano  che esso abbia aumentato la distanza tra i club in possesso di grandi risorse economiche e gli altri.

Se le società non rispetteranno questi tre principi fondamentali, in base anche alla gravità dell’infrazione, rischieranno di ricevere una multa, di non poter più partecipare alle competizioni UEFA, quali Conference League, Europa League e Champions League, a seconda del piazzamento nei rispettivi campionati di appartenenza.

La peggior sanzione che si può dare è la penalizzazione di punti in campionato di una determinata squadra.

Le prime pagine dei giornali sportivi sulla penalizzazione della Juventus

Il caso più eclatante degli ultimi tempi è quello della Juventus. 

Il 20 Gennaio 2023 di quest’anno arriva l’ufficialità, la Juventus è stata penalizzata di quindici punti in classifica.

Difatti secondo l’accusa della FIGC, il club ha utilizzato questo metodo con l’obiettivo di risanare  i bilanci e consentire quindi al club di rimanere attivi nel calciomercato senza la perdita dei giocatori più importanti.

 Le manovre incriminate sarebbero state di due tipi:da un lato le plusvalenze fittizie legate al calciomercato, dall'altra il mancato pagamento degli stipendi dei giocatori nella stagione 2019/20 e nella successiva, per far fronte all’emergenza Covid.

Le plusvalenze fittizie si realizzano nel momento in cui le squadre vendono giocatori per cifre non ritenute congrue rispetto al valore reale di mercato solo con l’obiettivo di sistemare le perdite nel bilancio. Si tratta, in sintesi, di operazioni che nei fatti non arricchiscono un club. Piuttosto, servono a mascherare eventuali perdite e mostrare solo in apparenza una migliore salute finanziaria della società.

Di recente la FIGC ha ridato temporaneamente i quindici punti di penalizzazione alla Juventus fino a sentenza da stabilirsi, un caso emblematico visto che si parla di punti decisivi nella stagione attualmente ancora in corso, per tutte le squadre in lotta per i loro obiettivi, non solo la Juve.