This is a (WIP) collection of excerpts from books, songs, poems and other sources that I particularly appreciate, either because I find them touching, evocative or poetic.
Gonna rise up
Burning black holes in dark memories
Gonna rise up
Turning mistakes into gold
(Eddie Vedder - Rise)
Day after day, day after day,
We stuck, nor breath nor motion;
As idle as a painted ship
Upon a painted ocean.
(Samuel Taylor Coleridge - The Rime of the Ancient Mariner)
And once the storm is over you won't remember how you made it through, how you managed to survive. You won't even be sure, in fact, whether the storm is really over. But one thing is certain. When you come out of the storm you won't be the same person who walked in. That's what this storm's all about.
(Haruki Murakami - Kafka on the Shore)
And how many ears must one man have
Before he can hear people cry?
(Bob Dylan - Blowin' In The Wind)
I wanna know, have you ever seen the rain
Comin' down on a sunny day?
(Creedence Clearwater Revival - Have You Ever Seen the Rain?)
"I'm happy, hope you're happy too
I've loved all I've needed, love
Sordid details following"
(David Bowie - Ashes to Ashes)
And in the naked light, I saw
Ten thousand people, maybe more
People talking without speaking
People hearing without listening
People writing songs that voices never shared
And no one dared
Disturb the sound of silence
(Simon & Garfunkel - The Sound of Silence)
Hey you, don't help them to bury the light
Don't give in without a fight
(Pink Floyd - Hey You)
Human beings in a mob
What's a mob to a king?
What's a king to a God?
What's a God to a non-believer
Who don't believe in anything?
(Kanye West, Jay-Z - No Church in the Wild)
Is this the real life?
Is this just fantasy?
(Queen - Bohemian Rhapsody)
Vuoi davvero lasciare ai tuoi occhi
solo i sogni che non fanno svegliare?
(Fabrizio De André - Canzone del padre)
Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito.
(Gabriel Garcia Màrquez - Cent'anni di solitudine)
Guai a non lasciarsi ipnotizzare
dai mondi lontani
(Baustelle - Diorama)
È questione d'equilibrio
Non è mica facile
(Baustlle - Charlie fa surf)
Che brutta storia esser liberi dentro
La solitudine dei corridoi
Essere liberi e uomini mai
Io sono un mostro e tu chi sei?
Come ti chiami? Come stai?
Vorrei parlarti, ma è impossibile
(Baustelle - Il minotauro di Borges)
Camina, guerrero, camina
Por el sendero del dolor
Y la alegría
(Caparezza - El Sendero)
Tirai una freccia in cielo
Per farlo respirare
Tirai una freccia al vento
Per farlo sanguinare
La terza freccia cercala sul fondo del Sand Creek
(Fabrizio De André - Fiume Sand Creek)
Non siete Stato voi uomini boia con la divisa che ammazzate di percosse i detenuti
Non siete Stato voi con gli anfibi sulle facce disarmate prese a calci come sacchi di rifiuti
Non siete Stato voi che mandate i vostri figli al fronte come una carogna da una iena che la spolpa
Non siete Stato voi che rimboccate le bandiere sulle bare per addormentare ogni senso di colpa
Non siete Stato voi, maledetti forcaioli impreparati sempre in cerca di un nemico per la lotta
Non siete Stato voi, che brucereste come streghe gli immigrati salvo venerare quello nella grotta
(Caparezza - Non siete Stato voi)
Se tu penserai e giudicherai
Da buon borghese
Li condannerai a cinquemila anni
Più le spese
Ma se capirai se li cercherai
Fino in fondo
Se non sono gigli son pur sempre figli
Vittime di questo mondo
(Fabrizio De André - La città vecchia)
In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità
A me ricordava la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa
(Fabrizio De André - Il suonatore Jones)
Il futuro desertifica
la vita ipotetica
(Baustelle - Futuro)
Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore
Più non arrossii nel rubare l'amore
Dal momento che Inverno mi convinse che Dio
Non sarebbe arrossito rubandomi il mio
(Fabrizio De André - Un blasfemo)
Dilegua, o notte!
Tramontate, stelle!
(G. Adami, R. Simoni - Turandot)
Con le tue finestre aperte sulla strada
E gli occhi chiusi sulla gente
Col permesso di trasmettere
E il divieto di parlare
(Fabrizio De André - Canzone per l'estate)
Perché è venuto ormai il momento di negare
Tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura
Una politica che è solo far carriera
Il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto
L'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
(Francesco Guccini - Dio è morto)
Ognuno voleva rivedere la costituzione e il sistema elettorale, e i cittadini altercavano tra loro. «Elettorato per censo!» dicevano gli uni, tra i quali anche il console Buddenbrook. «Suffragio universale!» dicevano gli altri, tra i quali anche Hinrich Hangenstöm. Altri ancora gridavano: «Suffragio universale per classi di censo», e forse sapevano perfino quel che voleva dire.
(Thomas Mann - I Buddenbrock)
Ma i ragazzi sono in strada, i ragazzi stanno bene
Non ascoltano i consigli e hanno il fuoco nelle vene
Scaleranno le montagne e ammireranno la pianura
Che cos'è la libertà? Io credo, è non aver più paura
(Negrita - I ragazzi stanno bene)
Tu prova ad avere un mondo nel cuore
E non riesci ad esprimerlo con le parole
(Fabrizio De André - Un matto)
Roma è un volto stanco, di Madonna con le lacrime
Gelosa, invadente, custode d'anime
Curiosa, indolente, infedele, preghiera
Roma mani infami dentro l'acqua santiera
(Piotta ft. Il Muro del Canto - 7 Vizi Capitale)
E mi trucco perché la vita mia
Non mi riconosca e vada via
(Renato Zero - La favola mia)
La vita è così grande
che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire
(Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna)
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza
(Dante Alighieri - Inferno, Canto XXVI)
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
(Eugenio Montale - Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale)
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
(Dante Alighieri - Purgatorio, Canto VI)
Marco entra in una città; vede qualcuno in una piazza vivere una vita o un istante che potevano essere suoi; al posto di quell’uomo ora avrebbe potuto esserci lui se si fosse fermato nel tempo tanto tempo prima, oppure se tanto tempo prima a un crocevia invece di prendere una strada avesse preso quella opposta e dopo un lungo giro fosse venuto a trovarsi al posto di quell’uomo in quella piazza. Ormai, da quel suo passato vero o ipotetico, lui è escluso; non può fermarsi; deve proseguire fino a un’altra città dove lo aspetta in altro suo passato, o qualcosa che forse era stato un suo possibile futuro e ora è il presente di qualcun altro. I futuri non realizzati sono solo rami del passato: rami secchi.
(Italo Calvino - Le città invisibili)