DDL scuola: determinati a proseguire la battaglia per una radicale modifica del testo

Data pubblicazione: Apr 19, 2015 6:3:0 PM

Buona la partecipazione dei lavoratori, studenti e cittadini all’assemblea pubblica organizzata dalla FLC CGIL Messina presso l’aula Cannizzaro dell’Università di Messina per parlare del disegno di legge sulla “Buona Scuola”. Erano presenti gli studenti del collettivo studentesco “sempre in lotta” del Liceo Classico “La Farina” di Messina, una delegazione di studenti universitari dell’UDU, l’associazione degli insegnanti MIDA, docenti abilitati PAS e TFA. Nella relazione introduttiva, presentata dal Segretario provinciale FLC CGIL Messina Pietro Patti, vengono esaminati gli articoli principali che compongono questo DDL. Piano stabilizzazioni per circa 100.000 docenti ad esclusione degli insegnanti della scuola dell’infanzia e dei docenti inseriti nella II e III fascia delle graduatorie di circolo e d’istituto; organico funzionale di scuola; super poteri ai dirigenti scolastici e finanziamento alle scuole private. Durante il dibattito sono state rilevate sia le positività che gli aspetti negativi. Vanno bene le stabilizzazioni, anche se si chiedono più assunzioni rispetto a quelle previste dal piano; va bene l’attribuzione di posti in più per l’organico funzionale di ogni scuola; vanno bene le risorse aggiuntive per la formazione dei docenti e il mantenimento degli scatti di anzianità.

Tra i punti più critici, gli studenti rilevano che ancora oggi persistono disuguaglianze tra gli studenti e che niente è stato fatto per garantire un diritto allo studio degno di questo nome. Chiedono anche più partecipazione e sinergia tra mondo del lavoro e studenti.

Antonino Cicero (coordinatore FLC CGIL Messina per lo strumento musicale) col suo intervento, ha portato le istanze di quei docenti che da anni si trovano nelle varie fasce delle graduatorie d’istituto e che, dopo concorsi vinti e soldi spesi per le abilitazioni , ancora oggi si ritrovano precari, anche se contribuiscono attivamente alla crescita culturale e alla formazione dei futuri cittadini del nostro Paese.

I giudizi più negativi, espressi da tutti gli interventi, vanno verso gli articoli del DDL che parlano dei poteri ai dirigenti scolastici, l’assenza del personale ATA, mancati investimenti nell’istruzione pubblica, mancato rinnovo del contratto di lavoro. All’unisono tutta l’assemblea chiede al governo di rivedere la gran parte degli articoli del DDL e operare profonde modifiche. Le stesse che chiede anche la FLC CGIL.

Lillo Oceano, Segretario generale CGIL Messina, presente all’assemblea, dichiara che questa non si tratta di una vera e propria riforma, perché non migliora la qualità dell’istruzione italiana, non riduce le disuguaglianze ma diminuisce i diritti dei lavoratori e degli studenti.

Dopo la fine dell’assemblea una delegazione di lavoratori si è spostata alla chiesa di S. Maria Alemanna dove era in corso un incontro con l’area riformista del PD, guidata da Roberto Speranza, ex capogruppo del PD alla Camera, per portare le loro richieste.

Pietro Patti, Segretario provinciale FLC CGIL Messina, e portavoce per l’occasione della rappresentanza dei lavoratori dichiara: “I lavoratori, gli studenti, i sindacati e le associazioni di categoria sono contrari a questo disegno di legge così come ci viene presentato; chiediamo che ci sia un vero cambiamento di rotta verso una scuola giusta, che parli di inclusione e non di esclusione, e che vengano accolti gli emendamenti presentati dalla FLC CGIL nazionale sul DDL in questione. Renzi e Faraone, a differenza delle centinaia di RSU elette nelle scuole italiane il 3-4-5 marzo 2015, non sono stati scelti dai cittadini e non possono ignorare le proposte che vengono dai lavoratori e dai sindacati. Si chiede che i parlamentari del PD di aerea riformista, che ultimamente sono affetti da “raucedine”, prendano una posizione netta riguardo questo disegno di Legge, che liberi la scuola finalmente dalle troppe leggi sbagliate del passato. Non si può pensare di fare una riforma della scuola italiana senza il consenso di chi ogni giorno deve affrontare migliaia di problemi, che vanno dalla mancanza di carta, di materiale didattico e di strutture adeguate e sicure.

Noi chiediamo che si apra un confronto serio e proficuo per estendere le uguaglianze tra i lavoratori e tra gli studenti e che vengano rispettati i diritti costituzionali e la libertà d’insegnamento. La condivisione di un progetto così ampio deve avvenire con la partecipazione di tutti i soggetti in campo.”

Per il 5 maggio 2015 è stato proclamato uno sciopero generale del comparto scuola che vedrà la partecipazione di tutte le organizzazioni sindacali rappresentative.