Territori spezzati

Cause e conseguenze della decrescita demografica e dell’abbandono nelle aree interne in Italia dall'Unità ad oggi

(Siena, 24-26 maggio 2018)

Presentazione

Lo spopolamento e l’abbandono delle aree interne, a partire dalle più svantaggiate come quelle montane, sono processi che iniziano con la crisi agraria degli anni ’80 dell’Ottocento e che si fanno più gravi, fin quasi a generalizzarsi, nell'ultimo dopoguerra investendo anche quelle aree piano-collinari non interessate dalla crescita urbana e dalle attività extra-agricole. L’abbandono degli spazi agricoli e di altre aree produttive, con lo spopolamento degli insediamenti di riferimento, si presenta oggi come un fenomeno diffuso, che investe buona parte delle comunità delle aree interne del territorio italiano. Come suggerito da Piero Bevilacqua e più recentemente da Fabrizio Barca, diverrà sempre di più una priorità per la nostra società comprendere l’impatto che il declino cronico della popolazione in queste aree ha e ancor più avrà nel futuro del Paese.

Obiettivi

Il convegno si propone di creare un’occasione di conoscenza e di riflessione interdisciplinare in grado di elaborare contenuti e strumenti di ricerca utili ad analizzare alcuni dei principali temi collegati al fenomeno dello spopolamento e degli abbandoni delle aree rurali e montane, in una prospettiva geo-storica aperta al contributo delle altre discipline interessate, con finalità, per quanto possibile, applicative. Scopo del convegno è dunque quello di dar vita ad un incontro tra studiosi e ricercatori appartenenti alla geografia storica e a tutte quelle discipline che studiano il territorio in un’ottica storica volta all’utilizzazione politico-sociale dei risultati della ricerca, con lo scopo specifico di comprendere cause e conseguenze della frequenza e dell’intensità di questo processo. La decrescita e l’abbandono delle aree interne sembrano suggerire un futuro compromesso per l’economia e le comunità dei luoghi interessati se non si attivano progetti concreti di “riterritorializzazione”, sulla base di nuove dinamiche che prevedano utilizzi alternativi delle risorse locali.