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Chiediamo di consentire al committente privato la possibilità di optare per la detrazione in 10 anni, per tutte le spese agevolate da bonus edilizi, comprese quelle sostenute ante DL 11/2023, nell’ottica di mantenere il più possibile la gestione dei crediti da bonus edilizi all’interno del rapporto diretto tra Stato e committente. Per quanto eccede la capienza fiscale, chiediamo di rendere cedibile il credito per singola rata, eventualmente con limitazioni alla circolabilità (ammettendo, ad esempio, solo due cessioni, la prima a qualsiasi soggetto, la seconda a soggetti qualificati).
Quali benefici?
L’opzione per detrazione in 10 rate
diminuisce il volume dei crediti incagliati, alleggerisce la pressione sul sistema bancario e lascia l’opzione della cessione a chi effettivamente non ha capienza;
risolve il paradosso di detrazioni su interventi importanti (adeguamento sismico, efficientamento energetico) che risultano di entità assolutamente incongrua con la capienza fiscale su 4 anni di un normale committente privato;
comporta un vantaggio finanziario per lo Stato, in quanto il committente che sceglierà la dilazione in 10 anni sosterrà un notevole costo in interessi, laddove la cessione comporta uno sconto sull’importo del credito sempre più sfavorevole, sostenuto però a vantaggio delle banche;
promuove lo spirito originario dei bonus edilizi, favorendo l’effettiva fruizione in forma di detrazione, responsabilizza il committente, incentiva l’aumento di produttività e stimola l’emersione dal nero;
impone a committenti e tecnici di ragionare sulla base di risorse limitate, l’effettiva capienza fiscale disponibile, contenendo l’onerosità degli interventi;
nella misura in cui consente la cessione di parte del credito in rate singole, coinvolge il in prima persona il committente nella ricerca di soluzioni efficaci per la cessione.
Se permanesse la chiusura del Governo sul meccanismo della cessione, o comunque se non si accettasse di agire sulla cedibilità per singola rata, anche la sola opzione per detrazione in 10 rate invece che 4 porterebbe molti dei benefici descritti sopra e permetterebbe di stabilire un rapporto più sereno tra lo Stato ed il privato cittadino impegnato in interventi sul patrimonio edilizio.